Un fiume di auto gialle, oltre trecento, ha invaso le strade di Napoli questa mattina, partendo dalla Porta Capuana per convergere davanti al Palazzo San Giacomo.
La manifestazione, orchestrata dai tassisti napoletani, non è stata un semplice corteo, ma un atto di protesta contro un sistema percepito come insostenibile, un grido d’allarme per un settore martoriato dalle difficoltà.
L’obiettivo dichiarato dai rappresentanti sindacali non era solo quello di attirare l’attenzione mediatica, ma di denunciare l’aumento vertiginoso delle tariffe, gonfiate dalle condizioni di traffico sempre più caotiche che affliggono la città.
La mobilitazione ha generato un impatto significativo sulla viabilità urbana, congestionando in particolare Corso Umberto, un’arteria cruciale per la circolazione.
La Polizia Municipale, con un’operazione complessa, si è trovata a dover gestire la situazione, minimizzando le ripercussioni sul flusso degli automobilisti e garantendo, per quanto possibile, la sicurezza pubblica.
Parallelamente, una manifestazione di dimensioni ancora maggiori, stimata in oltre ottocento partecipanti, si è radunata in Piazza Municipio, di fronte al Palazzo del Comune.
La scena era un mosaico di striscioni colorati e slogan vibranti, un coro di voci che esprimevano frustrazione e risentimento nei confronti dell’amministrazione locale.
Guido Savastano, figura di spicco dell’associazione tassisti di base, ha espresso con amarezza le promesse non mantenute.
Un mese fa, il sindaco aveva prospettato l’istituzione di tavoli di confronto dedicati al problema, ma, finora, nessun segnale concreto è emerso.
Anche i tentativi di mediazione da parte della Prefettura, sollecitati proprio dai tassisti, si sono rivelati infruttuosi, evidenziando un profondo disallineamento tra le parti in causa.
La protesta, inizialmente prevista come una giornata di sciopero, si è estesa fino alle ore 20:00, un segnale della determinazione dei tassisti a far sentire la propria voce.
La situazione evidenzia non solo una crisi settoriale, ma una più ampia frattura tra i tassisti e le istituzioni, una questione che tocca direttamente la qualità della vita in una città complessa e dinamica come Napoli, dove la mobilità rappresenta un nodo cruciale per lo sviluppo economico e sociale.
La protesta è, in definitiva, un appello al dialogo, un tentativo di sollecitare un intervento risolutivo per un settore vitale per la collettività.