Napoli, una fiaccolata per Umberto Catanzaro: appello alla giustizia.

La città di Napoli si è raccolta in un corteo funebre di luci e memoria, una fiaccolata che ha illuminato le strade del centro storico per invocare giustizia per Umberto Catanzaro, il giovane ventitreenne la cui vita è stata tragicamente interrotta.

Il 15 settembre, un agguato a colpi d’arma da fuoco nei quartieri Spagnoli aveva segnato l’inizio di un percorso doloroso, culminato il 17 novembre con il decesso dell’uomo presso l’Ospedale Vecchio Pellegrini.

L’iniziativa, sentita e partecipata, è stata promossa dalla famiglia di Umberto, con il supporto e la consulenza legale degli avvocati Concetta Vernazzaro e Sergio Pisani, testimoni della loro disperazione e promotori di un percorso legale volto a fare luce sulla vicenda.

La marcia, un fiume di luci tremolanti, ha preso il via da Piazza Montecalvario, un luogo simbolo della storia popolare napoletana, per poi snodarsi attraverso le arterie vitali del centro: via Emanuele De Deo, il cuore pulsante dei quartieri Spagnoli, via Toledo, vetrina commerciale e crocevia di culture, e infine Piazza Trieste e Trento, punto di convergenza e spazio di rappresentanza.

Uno striscione, portavoce del dolore e della rabbia collettiva, ha guidato il corteo, esigendo giustizia per Umberto, un ragazzo strappato alla vita troppo prematuramente.
La partecipazione emotiva è stata intensa, con familiari, amici e cittadini che hanno condiviso il lutto e la richiesta di verità.
La presenza di un numero considerevole di persone testimonia il profondo legame che Umberto aveva con la comunità e l’indignazione suscitata da un evento che ha scavato una ferita nel tessuto sociale napoletano.

Parallelamente, la Procura di Napoli ha intensificato gli sforzi investigativi, disposte perizie tecniche complesse e “accertamenti irripetibili” su tre dispositivi mobili, iPhone di proprietà di uno degli indagati principali, un uomo di quarantasei anni considerato figura di spicco in un’organizzazione criminale.

Questa misura, tecnicamente sofisticata, mira ad estrarre dati cruciali dai telefoni, ricostruendo potenzialmente dinamiche, contatti e moventi legati all’omicidio.
L’analisi dei dispositivi potrebbe rivelare indizi fondamentali per identificare complici e chiarire le responsabilità di chi ha orchestrato l’agguato.
L’indagine, complessa e delicata, si avvale di competenze specialistiche per svelare la verità e assicurare alla giustizia i responsabili, nel rispetto dello stato di diritto e nel tentativo di lenire il dolore di una famiglia e di una comunità intera.

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