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Rastrelli, sei anni dopo: un’eredità di coerenza e valori

Un’Eredità di Coerenza e Valori: Omaggio ad Antonio Rastrelli a Sei Anni dalla Sua ScomparsaUn’atmosfera di profonda commozione e rinnovata ispirazione ha permeato i Giardini di Villa Giulia a Sant’Anastasia, in un evento dedicato ad Antonio Rastrelli, figura emblematica della politica campana e nazionale.
Sei anni dalla sua scomparsa, vent’anni dalla sua guida alla Regione Campania, un’occasione per ripercorrere un percorso politico e umano segnato da integrità, visione e un profondo senso del dovere istituzionale.

Promossa con solennità dalla Fondazione Giorgio Almirante, con il contributo di Giuliana De’ Medici, e dall’Associazione Ortocrazia, presieduta da Alfonso Gifuni, la cerimonia ha visto una partecipazione numerosa e trasversale, testimonianza del rispetto e dell’ammirazione che Rastrelli ha sempre suscitato, al di là delle appartenenze politiche.
La presenza di esponenti istituzionali, militanti e amici ha reso l’evento un vero e proprio omaggio a un uomo che ha saputo incarnare i valori di una politica al servizio della comunità.

Alfonso Gifuni ha sottolineato come l’affluenza dimostri la perdurante influenza di Rastrelli, soprannominato “Presidente Galantuomo” dai suoi stessi avversari, un appellativo che ne sottolinea la rettitudine morale e la dedizione al bene pubblico.

La sua figura, oggi, rappresenta un punto di riferimento per chi aspira a una politica improntata alla responsabilità e all’onore.
Tra gli intervenuti, il figlio Sergio Rastrelli, senatore di Fratelli d’Italia, ha evocato il significato profondo del titolo scelto per l’evento: “Alta quella Bandiera”.
Più che uno slogan, è il lascito di una storia politica e umana che esorta alla fedeltà ai valori e al rispetto delle istituzioni, anche nei momenti di maggiore difficoltà.

È un monito a non abbassare mai la bandiera dell’onore, un principio che Sergio Rastrelli intende trasmettere alle nuove generazioni.

Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha descritto Antonio Rastrelli come un uomo delle istituzioni, un politico di profonda coerenza e un intellettuale straordinario, capace di analizzare con acume la complessità della storia e della cultura.

Sergio Rastrelli, ha aggiunto, ne è un degno erede, portatore avanti gli stessi principi e valori.
Giuliana De’ Medici ha evidenziato come l’evento rappresenti un riconoscimento trasversale, guadagnato con il rigore morale e l’umanità dei comportamenti di Rastrelli.
L’importanza di ricordare Rastrelli, così come sottolineato da diversi oratori, risiede nella necessità di riflettere sulle fondamenta stesse della politica e sulla sua capacità di incarnare i valori di integrità e servizio al cittadino.
Michele Schiano, ricordando il rapporto personale con Rastrelli, ha sottolineato la sua capacità di coniugare concretezza e nobiltà d’animo, qualità che hanno contribuito a dare un’impronta straordinaria all’istituzione regionale.

Massimo Magliaro ha rievocato il principio dell’onestà come tratto distintivo, un valore imprescindibile per chiunque aspiri a una leadership autentica.

L’eredità di Antonio Rastrelli, così come emerge dai racconti e dalle testimonianze, si traduce in un impegno concreto per rilanciare i valori di coerenza, responsabilità e rispetto delle istituzioni, elementi essenziali per una politica credibile e radicata nel bene comune.

La serata si è conclusa con la consapevolezza che il ricordo di Antonio Rastrelli non è un mero esercizio di memoria, ma un invito all’azione, un faro che illumina il cammino verso un futuro politico improntato all’integrità e al servizio della comunità.
L’evento rappresenta un monito: mantenere alta la bandiera, anche quando il vento della convenienza soffia contrario.

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