giovedì 2 Ottobre 2025
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Napoli

Sgomberi a Napoli: il turismo accoglie, le famiglie protestano.

Il contrasto si fa striscione: “Benvenuti Turisti, nella città degli Sgomberi”.
La frase, cruda e diretta, emerge dalla solennità della conferenza stampa dedicata al bilancio sociale del Comune di Napoli, un’immagine potente che incapsula una profonda contraddizione.
Due donne, portatrici di un disagio esistenziale, espongono il cartello nella sala giunta, mentre le parole ufficiali si susseguono, quasi ignorando la realtà che si materializza proprio lì fuori.
Dietro di loro, un accampamento che testimonia una storia di precarietà e resilienza.
Famiglie, strappate alle loro abitazioni nell’ex motel Agip, attendono il fatidico 8 ottobre, data prevista per lo sfratto.

Da settimane, hanno trovato rifugio sotto gli occhi di Palazzo San Giacomo, erigendo una barriera silenziosa di tende e speranze infrante.
Questa scena non è un mero episodio di cronaca urbana, ma il sintomo di una crisi sociale più ampia.

È la manifestazione tangibile di un sistema che, spesso, antepone logiche di sviluppo economico e turismo a diritti fondamentali, come quello alla casa.

Il bilancio sociale, presentato con orgoglio dalle autorità, si scontra violentemente con la realtà di queste persone, costrette a vivere in condizioni di estrema vulnerabilità.
Lo sfratto dall’ex motel Agip rappresenta una ferita aperta nel tessuto sociale napoletano.

Queste famiglie non sono numeri in una statistica, ma individui con storie, sogni e dignità che sono stati messi a dura prova.

La loro protesta, pacifica e determinata, è un grido d’allarme che chiede giustizia e riconoscimento.
La presenza dell’accampamento di fronte al Comune non è solo un problema di ordine pubblico, ma una questione di responsabilità politica.

Richiede un ripensamento delle politiche abitative, una maggiore attenzione alle fasce più deboli della popolazione e un impegno concreto per garantire un diritto alla casa che non sia un privilegio, ma un diritto inalienabile.

L’immagine dello striscione, che accoglie i turisti in una città segnata dallo sfratto, è un monito per tutti.

Ci invita a guardare oltre le facciate patinate e a confrontarci con le realtà scomode che si celano dietro le statistiche e i proclami ufficiali.

Richiede un cambio di prospettiva, un nuovo approccio alla città che metta al centro la dignità e il benessere di ogni suo cittadino.
La sfida è quella di costruire una Napoli più giusta, inclusiva e solidale, dove il turismo non sia un fattore di esclusione, ma un motore di sviluppo sostenibile che benefici tutti.

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