giovedì 4 Settembre 2025
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Napoli

Sorpresa a Piano di Sorrento: Vespa rubata ritrovata, due giovani denunciati.

A Piano di Sorrento, un evento paradossale ha coronato un’attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri, intrecciando la denuncia per ricettazione con la restituzione inaspettata di un bene rubato.

La vicenda, apparentemente ordinaria, si è trasformata in una sorta di ironica convergenza di destini.
Durante un servizio di perlustrazione volto a garantire la sicurezza urbana, una pattuglia della sezione radiomobile ha notato, in Piazza Scarpati, due giovani in sella a una Vespa d’epoca, modello risalente agli anni ’90, che destavano sospetto per l’assenza di dispositivi di sicurezza obbligatori.

Il tentativo di sottrarsi al controllo dei militari ha portato al loro immediato blocco.

L’assenza di documenti di identificazione e le dichiarazioni contrastanti sull’età dei due ragazzi hanno subito alimentato i sospetti degli operanti.
La verifica dei dati, accurata e minuziosa, ha rivelato una verità inattesa: il ciclomotore era stato oggetto di furto.

La situazione si è fatta ancora più peculiare quando, proprio mentre la pattuglia si apprestava a trascorrere il veicolo presso la caserma, si è presentata una donna di 56 anni, intenta a sporgere denuncia per il furto della sua Vespa.
L’incontro è stato fortuito, quasi surreale.
Gli accertamenti successivi hanno permesso di ricostruire la dinamica.
I due giovani, entrambi residenti nella zona vesuviana, uno di Ottaviano e l’altro di San Giuseppe Vesuviano, sono stati denunciati per ricettazione.
La discrepanza tra le dichiarazioni iniziali sull’età si è rivelata significativa: solo uno dei due, effettivamente quattordicenne, si è dimostrato veritiero.
Il secondo, ventenne, aveva falsificato la propria data di nascita, nel tentativo disperato di evitare conseguenze legali più severe, probabilmente legate al codice della strada.

L’episodio solleva interrogativi interessanti sulla gestione dei beni illecitamente acquisiti, sulla vulnerabilità delle vittime di furto e sulla complessità delle motivazioni che spingono i giovani a compiere reati.
La restituzione della Vespa alla legittima proprietaria, in un contesto di denuncia e accertamenti, ha rappresentato un gesto di giustizia riparativa, seppur avvolto da un’aura di ironia e paradossalità, testimoniando l’efficacia del controllo del territorio e la sorprendente capacità di interconnessione degli eventi, anche quelli più apparentemente distanti.

Il minore è stato affidato ai genitori, mentre per il ventenne si attendono ulteriori sviluppi procedurali.

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