venerdì 26 Settembre 2025
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Tragico Omicidio a Castel Volturno: Arrestati Due, Anche un Minore

Il lutto che ha colpito Castel Volturno l’8 giugno scorso, con la tragica perdita di Nicola Mirti, 19 anni, ha visto l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due individui, uno dei quali, un minorenne di 16 anni, è stato collocato presso l’Istituto Penale per Minorenni di Nisida.
L’azione, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale dei Minorenni di Napoli su richiesta della Procura, si inserisce in un’indagine complessa, orchestrata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile di Caserta, Napoli e il Commissariato di Giugliano-Villaricca.

L’esecuzione dei primi arresti vide la Squadra Mobile di Caserta cogliere in flagranza di reato Salvatore Sannino, 19enne di Mugnano di Napoli, responsabile materiale dell’aggressione.
Sannino, con gesto violento e premeditato, inferì due colpi mortali a Nicola Mirti, utilizzando un coltello a molla con una lama di notevole lunghezza (10 cm) e un ingombro totale di 23 cm, centrando in maniera fatale cuore e clavicola sinistra.

Tuttavia, l’indagine non si è arrestata all’arresto del presunto esecutore materiale.
Le successive attività investigative, caratterizzate da un’analisi approfondita di testimonianze e riscontri materiali, hanno portato a ricostruire un quadro più ampio, rivelando la partecipazione attiva di un altro individuo, il minorenne di 16 anni.
Questo ruolo, inizialmente non evidente, si è rivelato cruciale nel determinare l’esito tragico dell’evento.

Le indagini hanno accertato che il 16enne, agendo in concorso con Sannino, immobilizzò attivamente la vittima, impedendole di reagire o di fuggire.

Non solo: ha contribuito materialmente all’aggressione, colpendo Mirti con calci e pugni, creando le condizioni che hanno permesso a Sannino di compiere l’accoltellamento.
La ricostruzione della dinamica ha portato alla luce una storia di tensioni preesistenti tra la vittima e Sannino.

Un litigio, verificatosi circa nove mesi prima dell’omicidio, sembra aver innescato una spirale di rancore e risentimento che culminò nella tragica aggressione.

L’omicidio, apparentemente improvviso, si configura quindi come il tragico epilogo di una preesistente contesa, un evento che ha scosso profondamente la comunità locale.

Il ruolo del minore evidenzia la complessità del fenomeno della criminalità minorile e le sue implicazioni in dinamiche di violenza più ampie, sollevando interrogativi cruciali sulla responsabilità, sulla rieducazione e sulla prevenzione.
L’inchiesta in corso mira ora a fare luce su tutte le circostanze che hanno portato a questo tragico evento, al fine di garantire la giustizia per la vittima e la sua famiglia.

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