Il Vesuvio Pride 2024 si appresta a celebrare l’identità e la diversità, affidando a due figure di spicco il ruolo di madrina e madrino: l’artista Pietra Montecorvino e l’attivista Franco Grillini, figura storica nel panorama dei diritti LGBTQIA+, co-fondatore e presidente nazionale di Arcigay per molti anni.
L’evento, in programma il 20 settembre, si svilupperà attraverso le vie di Castellammare di Stabia, culminando in Piazza Giovanni XXIII, cuore pulsante di discorsi istituzionali e performance artistiche pensate per emozionare e stimolare la riflessione.
La scelta di Pietra Montecorvino, artista di profonda sensibilità e voce inconfondibile, riflette l’importanza dell’espressione artistica come veicolo di cambiamento sociale e affermazione di sé.
La sua partecipazione trascende il semplice ruolo di madrina, configurandosi come un atto di coraggio e autenticità.
“Essere madrina del Vesuvio Pride è per me un onore che mi riempie il cuore,” dichiara l’artista, “perché incarnare la libertà significa abbracciare la complessità dell’essere, smantellare le gabbie imposte dalle convenzioni e celebrare l’unicità di ogni individuo.
La mia arte è un grido di verità, un inno alla resilienza e all’accettazione.
Voglio essere la voce di chi si sente silenziato, di chi lotta per il diritto di esistere pienamente.
Non c’è gerarchia nell’amore, non ci sono confini alla possibilità di essere sé stessi.
Vi aspetto per condividere la mia ‘dolcezza tosta’, per cantare insieme un futuro più inclusivo e luminoso.
“Franco Grillini, con la sua pluriennale esperienza nel movimento arcigayano, porta con sé un bagaglio di battaglie e conquiste, testimoniando l’evoluzione della coscienza civile e la necessità di un impegno costante nella difesa dei diritti umani.
La sua presenza rappresenta un ponte tra passato e futuro, un invito a non abbassare mai la guardia e a continuare a lottare per un’Italia più giusta e paritaria.
Il Vesuvio Pride, in questa edizione, si configura come un momento di celebrazione, ma anche di profonda riflessione sulle sfide ancora aperte: dalla lotta contro l’omofobia e la transfobia alla promozione di una cultura dell’accoglienza e del rispetto, passando per la rivendicazione di diritti fondamentali come il matrimonio egualitario e l’adozione per le coppie dello stesso sesso.
La piazza sarà un crogiuolo di voci, esperienze e identità, un inno alla libertà di amare e di essere.