Nel cuore di una delle aree più vulnerabili di Napoli, Via Grimaldi, un’operazione congiunta tra Carabinieri Forestali della Compagnia Napoli Poggioreale e Polizia Locale ha portato alla luce un quadro complesso di attività illecite e condizioni di vita precarie.
Lungi dall’essere un semplice controllo, si è trattato di un’indagine approfondita volta a contrastare il traffico di beni contraffatti, il maltrattamento di animali e l’abbandono di veicoli, elementi che spesso convivono in contesti di marginalità sociale.
L’intervento, condotto con la precisione di una mappatura territoriale, ha portato al sequestro di un notevole quantitativo di merce elettronica di valore complessivo stimato in 10.000 euro.
Si tratta di droni, dispositivi sempre più diffusi ma spesso oggetto di traffico illegale, pannelli solari – simbolo di una transizione energetica spesso distorta da pratiche abusive – luci a LED e telecamere, elementi che suggeriscono una sofisticata rete di distribuzione di prodotti non conformi alle normative vigenti.
Particolarmente significativo è stato il rinvenimento di trenta tonnellate di cavi elettrici in rame, un “oro rosso” particolarmente appetibile nel mercato nero, dove il loro valore è notevolmente superiore a quello ufficiale.
Questo dato, da solo, suggerisce la presenza di un’attività organizzata, capace di procurarsi e di commercializzare ingenti quantitativi di materiale rubato o contraffatto, con gravi ripercussioni sull’economia legale e sulla sicurezza pubblica.
La quantità di rame sequestrato testimonia un flusso significativo di materiale derivante, presumibilmente, da furti e appropriazioni indebite.
L’operazione ha inoltre rivelato una realtà ancora più dolorosa: la sofferenza di due animali.
Una donna di 38 anni è stata denunciata per maltrattamento di animali, avendo incatenato un pitbull in condizioni incompatibili con il benessere dell’animale.
Quest’ultimo è stato affidato all’Asl Veterinaria per le cure necessarie, un atto di tutela che sottolinea l’importanza della protezione degli animali, anche in contesti sociali difficili.
Il ritrovamento di un altro cane, un meticcio in condizioni igienico-sanitarie pessime rinchiuso in una baracca dismessa, ha ulteriormente amplificato il quadro di disagio e di abbandono.
Anche questo animale è stato affidato alle cure dell’Asl, evidenziando la responsabilità delle autorità nel garantire il diritto alla salute e al benessere di tutti gli esseri viventi.
L’identificazione di 54 persone, di cui 13 già note alle forze dell’ordine, suggerisce la presenza di una popolazione con precedenti penali e una maggiore propensione a comportamenti devianti.
La rimozione di dieci veicoli, privi di assicurazione, cannibalizzati o in stato di abbandono, contribuisce a migliorare la sicurezza stradale e a contrastare il fenomeno del ricettazione.
Questo aspetto, apparentemente marginale, si inserisce in un contesto più ampio di degrado urbano e di illegalità diffusa.
L’operazione di Via Grimaldi non si è limitata a un intervento di repressione, ma ha rappresentato un’occasione per approfondire la conoscenza di una realtà complessa e per individuare le fragilità che la caratterizzano.
L’azione congiunta delle forze dell’ordine e delle istituzioni sanitarie è fondamentale per affrontare le problematiche sociali che emergono da queste aree e per promuovere un modello di sviluppo più equo e sostenibile, che metta al centro la tutela dei diritti umani e la protezione dell’ambiente.
Il sequestro dei beni contraffatti e il soccorso agli animali feriti sono solo il primo passo verso una strategia di intervento più ampia, che coinvolga la comunità locale e che miri a creare opportunità di riscatto sociale e di reinserimento lavorativo per i residenti.








