Una spirale di violenza e insicurezza ha colpito il quartiere Vomero di Napoli, con tre rapine a sfondo estorsivo perpetrate nella notte tra venerdì e sabato scorso.
L’azione, caratterizzata da un’escalation di violenza e un’apparente preparazione, ha visto come protagonista un minorenne georgiano di soli sedici anni, coadiuvato da un complice la cui identità resta al momento sconosciuta.
Le rapine, consumatesi in un lasso di poche ore, hanno messo a segno un gruppo di giovani, colti di sorpresa e terrorizzati dalla minaccia imminente.
La prima, perpetrata ai danni di due ragazzi presso un distributore automatico attivo 24 ore su 24 in via Guido De Ruggiero, ha visto i malviventi, a bordo di un monopattino, aggredire le vittime sotto la pressione di una lama, impossessandosi dei loro dispositivi mobili.
Un modus operandi che si è ripetuto in via Belvedere, dove un giovane ventenne è stato vittima di una rapina più aggressiva, consumata con l’uso di una pistola, oltre che alla sottrazione del telefono, i rapinatori hanno prelevato in contanti una somma di circa duecento euro.
La stessa dinamica si è verificata poco dopo a danno di un uomo di ventinove anni, che ha subito la perdita del proprio cellulare e cinquanta euro in contanti, sotto la duplice minaccia di un coltello a serramanico e di una pistola.
L’intervento del Commissariato Vomero ha innescato un’indagine tempestiva, basata sull’analisi scrupolosa dei filmati di videosorveglianza presenti nella zona.
Queste immagini hanno permesso agli investigatori di ricostruire l’evolversi degli eventi e di identificare il sedicenne georgiano, collegato anche a un tentato furto di uno scooter verificatosi nella stessa nottata.
Il minorenne è stato quindi sottoposto a fermo per indagini, una misura cautelare che sospende, in attesa di convalida da parte dell’autorità giudiziaria, la libertà di movimento e il diritto alla presunzione di innocenza, e collocato in una struttura di accoglienza per minori a Colli Aminei.
Questo episodio cruento solleva interrogativi profondi sulla sicurezza urbana e sulle dinamiche sociali che possono portare un minorenne a compiere azioni così riprovevoli.
L’uso di armi da parte dei rapinatori segnala un’evoluzione preoccupante nella criminalità predatoria, che richiede un intervento congiunto delle forze dell’ordine, delle istituzioni e della comunità, volto a rafforzare la prevenzione, la repressione e il recupero sociale dei giovani a rischio.
La caccia al complice resta una priorità, con l’obiettivo di disarticolare la cellula criminale e restituire serenità ai cittadini del Vomero e dell’intera città di Napoli.
L’episodio evidenzia, inoltre, la necessità di un’analisi più approfondita delle cause che spingono i minori a commettere reati, con particolare attenzione all’integrazione e all’offerta di opportunità alternative alla criminalità.