venerdì 1 Agosto 2025
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West Nile a Catania: primo caso, allarme e prevenzione

A Catania, si registra il primo caso documentato di infezione da virus del Nilo occidentale, un evento che solleva interrogativi significativi sulla diffusione di malattie infettive emergenti nel territorio italiano.

Il paziente, un uomo di 74 anni proveniente da Caserta, è attualmente ricoverato in condizioni serie nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Cannizzaro.
La complessità clinica del caso risiede nella compromissione immunitaria preesistente del paziente, un fattore che ha contribuito a esacerbare la gravità del quadro clinico e a favorire una progressione più rapida della malattia.
L’uomo si è presentato in pronto soccorso lamentando una diplopia, ovvero una visione doppia e disturbante, accompagnata da una febbre elevatissima, superiore ai 41 gradi Celsius.
Questi sintomi, unitamente alla storia clinica del paziente, hanno indirizzato i medici verso la diagnosi di West Nile Virus, confermata dagli esami diagnostici successivi.

Il virus del Nilo occidentale è un arbovirus, trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, in particolare specie del genere *Culex*.

Questi vettori si nutrono di uccelli, che fungono da serbatoio naturale del virus, e possono, in seguito, trasmetterlo all’uomo e ad altri mammiferi.

La distribuzione geografica del virus è ampia e comprende Africa, Asia, Europa e Australia.
In Italia, si sono verificate epidemie sporadiche, soprattutto nelle regioni del Nord, ma questo evento a Catania rappresenta un’estensione del rischio infettivo verso il Sud.
L’infezione da West Nile può manifestarsi in forme asintomatiche, in forme lievi con febbre, mal di testa e dolori muscolari, o, in rari casi, in forme neuroinvasive come la meningite o l’encefalite, come nel caso del paziente ricoverato.

La compromissione neurologica può causare paralisi, convulsioni, alterazioni dello stato mentale e, in casi estremi, la morte.

La prognosi in pazienti immunodepressi è spesso più infausta.
Questo episodio sottolinea l’importanza di monitorare attentamente la presenza di zanzare e di adottare misure di prevenzione, come l’utilizzo di repellenti, l’eliminazione di ristagni d’acqua dove le zanzare possono riprodursi e la protezione personale attraverso abbigliamento adeguato.
La consapevolezza del rischio e l’implementazione di strategie di controllo vettoriale sono fondamentali per ridurre la probabilità di ulteriori casi e proteggere la salute pubblica.

L’evento evidenzia, inoltre, la necessità di rafforzare la sorveglianza epidemiologica e la preparazione del sistema sanitario per rispondere efficacemente a future emergenze infettive.

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