lunedì, 21 Luglio 2025
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Annullato il concerto a Caserta: scelte culturali al tempo della geopolitica.

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La Reggia di Caserta, custode di un patrimonio storico e artistico di inestimabile valore, ha ufficialmente comunicato la cancellazione del concerto sinfonico originariamente programmato per il 27 luglio nell’ambito della prestigiosa rassegna “Un’Estate da Re”.
La decisione, presa dalla Direzione del complesso vanvitelliano, segna una svolta significativa nel panorama degli eventi culturali, riflettendo una crescente sensibilità verso le complesse dinamiche geopolitiche e le loro implicazioni nel mondo dello spettacolo.
Il concerto, che avrebbe visto sul podio il celebre direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, si era preannunciato come un appuntamento di grande richiamo.
Tuttavia, la figura del maestro è da tempo al centro di un acceso dibattito internazionale, a causa delle sue presunte affinità e vicinanze con le politiche del governo russo e, in particolare, con il Presidente Putin.

Queste posizioni, percepite da molti come un sostegno implicito alle azioni militari in Ucraina, avevano generato un’ondata di critiche e appelli al boicottaggio dell’evento.

L’annullamento, lungi dall’essere una mera decisione amministrativa, si configura come un atto di bilanciamento tra il diritto alla cultura, la libertà di espressione artistica e la responsabilità sociale.
La potenziale presenza di Gergiev aveva suscitato forti preoccupazioni per possibili manifestazioni di protesta da parte di associazioni e gruppi di sostegno all’Ucraina, con il rischio di compromettere la sicurezza del pubblico e l’immagine stessa del complesso regale.
La vicenda solleva interrogativi cruciali sul ruolo degli artisti e degli intellettuali in contesti di conflitto, e sulla capacità delle istituzioni culturali di navigare in acque politicamente torbide.
Non si tratta di una condanna personale nei confronti di Gergiev, bensì di una valutazione ponderata delle possibili conseguenze di un evento che, altrimenti, avrebbe potuto trasformarsi in un catalizzatore di tensioni e polemiche.
La decisione, sebbene controversa, mira a preservare il significato storico e artistico della Reggia, un luogo simbolo di bellezza e armonia, lontano dalle divisioni e dalle contrapposizioni ideologiche.
La Direzione si è riservata di valutare, in futuro, altre opportunità per ospitare concerti di alto livello, nel rispetto dei principi di dialogo interculturale e di inclusione.

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