Il patrimonio documentario del Banco di Napoli, custodito nel Museo Archivio Storico, si apre a nuove modalità di fruizione grazie al lancio di un servizio di ricerca su commissione.
Un’iniziativa che traduce in concreto l’impegno della Fondazione Banco di Napoli a rendere accessibile e fruibile un archivio di inestimabile valore, un vero e proprio scrigno di memorie che abbraccia quattro secoli e mezzo di storia del Sud Italia.
L’Archivio, esteso su 14.
000 mq, distribuito in 240 stanze e comprendente un imponente corpus di oltre 100 chilometri di carte e 17 milioni di nomi, non è solamente un deposito di documenti, ma una risorsa dinamica per la ricerca storica, l’arte, l’economia e le genealogie.
Il nuovo servizio, pensato per istituzioni accademiche, ricercatori, appassionati di storia e chiunque senta il desiderio di approfondire le proprie radici o indagare eventi passati, elimina le barriere fisiche e le complesse competenze richieste per l’accesso diretto ai fondi.
Il cuore pulsante dell’archivio risiede nella sua straordinaria capacità di ricostruire il tessuto sociale ed economico del Meridione.
Analizzando le causali dei pagamenti, la scrupolosa regolarità dei registri contabili e i dettagliatamente annotati movimenti finanziari, è possibile tracciare le vicende personali di generazioni passate, illuminare le dinamiche del mecenatismo artistico, ricostruire le trasformazioni economiche e comprendere i rapporti complessi tra potere politico e istituzioni finanziarie.
Il fondo patrimoniale, che illustra la gestione del patrimonio dell’istituto e i suoi rapporti con lo Stato, si affianca al fondo apodissario, che documenta i rapporti con la clientela.
Quest’ultimo, riconosciuto dall’UNESCO e iscritto al Registro della Memoria del Mondo, testimonia l’importanza cruciale del Banco di Napoli nel finanziamento dell’economia e della società meridionale.
La sua granularità permette di ricostruire storie individuali e collettive a partire dai nominativi dei correntisti, registrati nelle pandette, fino alle operazioni più complesse annotate nei libri maggiori e dettagliate nei giornali copia polizze e nei volumi di bancali.
Il servizio offerto si declina in diverse forme: digitalizzazione di documenti, studi tematici personalizzati su indicazione del committente, assistenza mirata alla ricerca archivistica.
In tal modo, anche coloro che non dispongono di competenze specialistiche o di tempo sufficiente per la ricerca indipendente, possono accedere a questo inestimabile patrimonio e beneficiare dell’esperienza di personale altamente qualificato.
“L’Archivio rappresenta un’opportunità unica per raccontare la storia della nostra comunità,” sottolinea Marcello D’Aponte, presidente della Fondazione Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.
“Attraverso questo nuovo servizio, intendiamo abbattere le barriere all’accesso alla conoscenza e promuovere una ricerca storica più ampia e fruibile.
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