L’ossessione per il lavoro, in gioventù, mi assorbiva completamente, un vortice che divorava tempo ed energie. Ricordo giornate in cui il passaggio da un set all’altro, dalla luce dei riflettori alla notte, era un unico, ininterrotto flusso. Questa dedizione assoluta, però, si è gradualmente stemperata con la maturità. Ho compreso, con una chiarezza crescente, che la vera ricchezza risiede nell’equilibrio, nella cura degli affetti, nella capacità di coltivare relazioni umane significative al di là della frenesia del successo professionale.Il cinema italiano, in particolare, esercita su di me un fascino profondo e continuo. Ammiro la visione artistica di registi come Paolo Garrone, un autore capace di creare mondi unici e di scavare nell’animo umano con una sensibilità rara. Abbiamo avuto modo di conoscerci e ho espresso il mio desiderio di collaborare con lui, convinto che potremmo creare qualcosa di straordinario. La sua capacità di cogliere la realtà al di là delle convenzioni, la sua estetica inconfondibile, sono elementi che mi ispirano profondamente. Pur avendo un progetto suo in mente, l’attrazione per le opportunità offerte dal panorama cinematografico globale, come quelle offerte da un ambizioso progetto Marvel, non può essere esclusa; un pensiero espresso apertamente, come confermato durante il Bct – Festival del Cinema e Televisione di Benevento.L’esperienza italiana, in generale, si rivela estremamente gratificante. La creatività e la passione che permeano il settore cinematografico italiano sono un terreno fertile per nuove collaborazioni e per la crescita professionale. Attualmente, sono in trattativa con altri due talentuosi registi italiani, alla ricerca di progetti stimolanti e innovativi che possano arricchire il mio percorso artistico. La possibilità di contribuire a nuove narrazioni, di esplorare nuove sfide registiche, mi motiva a proseguire in questa direzione.Il recente riconoscimento ricevuto, il Premio alla Carriera durante la cerimonia di consegna a Benevento, è stato un momento di grande emozione. Condividere questo onore con Elia Nuzzolo e Ludovica Barbarito, protagonisti della serie “Hanno ucciso l’uomo ragno”, ispirata alla leggendaria storia degli 883, è stato particolarmente significativo. Il ricordo della trilogia di “Spiderman”, diretta da Sam Raimi, rimane un capitolo importante della mia carriera, un’esperienza che mi ha insegnato molto e che ha contribuito a plasmare il mio approccio al cinema. Questo premio rappresenta non solo un riconoscimento del mio lavoro passato, ma anche un incoraggiamento a continuare a esplorare, a sperimentare e a dare vita a nuove storie che possano emozionare e ispirare il pubblico.
Dall’ossessione al cinema: equilibrio, collaborazioni e futuro.
Pubblicato il
