Nel cuore pulsante del Parco Nazionale del Vesuvio, Ethnos celebra la sua trentesima edizione, un viaggio sonoro che incrocia culture e generazioni.
Più che un semplice festival, Ethnos si configura come un laboratorio di incontri, un crocevia di identità musicali che si fondono e si reinventano, esplorando le profondità del patrimonio etnico e popolare globale.
L’apertura, venerdì 26 settembre, risuona al Museo del Parco di Boscoreale con Hysterrae, un ensemble che trascende i confini geografici e stilistici.
Cinzia Marzo, Irene Lungo e Silvia Gallone, voci femminili che incarnano la ricchezza della world music italiana, si legano all’estro innovativo del polistrumentista iraniano Pejman Tadayon.
Il risultato è un’esperienza immersiva, un paesaggio sonoro dove le radici etniche si fondono con l’astrazione contemporanea.
L’eco delle melodie tradizionali si dissolve in tessiture dub e EDM, evocando un rituale primordiale, un dialogo tra l’antico e il futuro, tra la tribalità ancestrale e la pulsazione elettronica del presente.
Prima del concerto, una visita guidata al museo del Parco offre un’immersione nella storia e nella natura vulcanica che abbraccia il Vesuvio.
Sabato 27, l’attenzione si sposta a Boscotrecase, dove Stefano Saletti e Banda Ikona propongono un’occasione di approfondimento attraverso un workshop, seguito da un concerto.
L’incontro “Gusto Popolare”, un laboratorio di ricerca e divulgazione, anticipa l’esibizione serale, offrendo un’analisi delle connessioni tra la musica vesuviana e le tradizioni musicali del Mediterraneo.
Saletti, polistrumentista e compositore, autore di un percorso di ricerca che lo ha visto esplorare le radici della musica popolare, si affianca a una formazione di grande talento, guidando il pubblico in un viaggio alla scoperta delle influenze reciproche tra le culture che si affacciano sul mare.
Il concerto presenta “Mediterranima”, ultimo album della band, un progetto vincitore di riconoscimenti e capace di raccontare, in un linguaggio potente e originale, le storie di un intero bacino culturale.
La giornata di sabato si apre con un itinerario naturalistico e musicale che, da Boscotrecase, si snoda lungo le pendici del Vesuvio, offrendo la possibilità di scoprire le eccellenze enologiche locali e ascoltare i Tupa Ruja duo.
La conclusione del festival, domenica 28 settembre, si tiene all’Arena di Villa Vannucchi a San Giorgio a Cremano, con “Ethnos Generazioni”, il contest dedicato alle nuove promesse della world music italiana.
Sei talenti emergenti – singoli e gruppi – si sfideranno per la vittoria, offrendo al pubblico un assaggio delle nuove direzioni e delle sperimentazioni che caratterizzano la scena musicale contemporanea.
Dalla ricchezza timbrica del Nubras Ensemble alla delicata sensibilità del duo Lindal, passando per la ricerca sonora di Trevize, l’energia travolgente dei Senduki, le suggestioni orientali del Toranj Quartet e l’eleganza dei Violoncelli Itineranti, la serata si preannuncia un’esperienza coinvolgente e ricca di emozioni, guidata dalla sapiente conduzione della giornalista Giuliana Galasso.
Ethnos, dunque, non è solo un festival, ma un ponte tra passato e futuro, un luogo di incontro e di scambio, un inno alla diversità e alla creatività.







