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Il Sole Nero: Napoli e l’Africa, un Dialogo tra Arte e Identità

Il Sole Nero: Un Dialogo Mediterraneo tra Napoli e l’Africa, Oltre le Rappresentazioni ConsunteNapoli si configura come epicentro di un ambizioso progetto culturale, “Il Sole Nero”, un’iniziativa che ambisce a ridefinire il rapporto tra la città partenopea e il continente africano, non come una semplice relazione geografica, ma come un’intricata rete di storie, memorie e identità condivise.

L’iniziativa, sostenuta da istituzioni nazionali e internazionali, si articola attorno a una mostra fotografica di straordinaria portata, ospitata presso il Maschio Angioino, e si estende a una piattaforma di eventi e riflessioni volte a decostruire stereotipi e a promuovere una comprensione più profonda e sfumata.

La mostra, dal vivo dal 11 agosto al 24 settembre, raccoglie oltre 250 opere di 44 artisti e studi fotografici africani, offrendo uno sguardo inedito sul continente, dalle prime luci dell’indipendenza fino alle sfide e le aspirazioni contemporanee.
Curata da Simon Njami, figura di riferimento nel panorama artistico africano, la mostra, prodotta da BlackArt, non si limita a esporre immagini, ma si propone di stimolare un dialogo critico e costruttivo, invitando il pubblico a interrogarsi sulle rappresentazioni convenzionali dell’Africa e a riconoscere la complessità e la ricchezza della sua cultura.

“Il Sole Nero” non si esaurisce con l’esperienza visiva della mostra napoletana.
La sua natura è intrinsecamente transnazionale, estendendosi a una seconda fase internazionale, orchestrata attraverso gli Istituti Italiani di Cultura.

Questa fase si focalizza sulle dimensioni immateriali, rituali e sonore che tessono la relazione tra Napoli e l’Africa, un intreccio spesso trascurato dalle narrazioni dominanti.

In questo contesto, la performance musicale di Enzo Avitabile si configura come un gesto potente di restituzione e attraversamento simbolico: un viaggio sonoro alle radici, intriso di influenze africane, che mira a ricucire le fratture causate dalla storia coloniale.

L’iniziativa culmina con la proiezione di un video documentario sulla mostra presso un istituto culturale africano, ampliando ulteriormente la portata del progetto.

Un elemento centrale del progetto è la conferenza istituzionale del 17 settembre, con la partecipazione di Simon Njami ed Enzo Avitabile, un momento di confronto aperto al pubblico, destinato a stimolare nuove prospettive e a promuovere un dibattito costruttivo.

“Il Sole Nero” si delinea come un vero e proprio ponte bilaterale, che connette territori, linguaggi e sensibilità, in linea con lo spirito di Neapolis 2500 e le direttrici del Piano Mattei, un’iniziativa che guarda al futuro con uno sguardo inclusivo e collaborativo.
La visione di Simon Njami, espressa nel contesto del progetto, rivela la complessità della sfida: l’impossibilità di parlare dell’Africa con gli strumenti tradizionali dell’arte e dell’accademia.
L’Africa, per Njami, è un “contenitore fantastico”, un proiettore di desideri, paure e angosce individuali.
Per questo, è necessario un “disapprendimento” dell’Africa, una ricostruzione attraverso nuovi strumenti, radicati nella contemporaneità, che consentano di cogliere la sua molteplicità e la sua oscurità, paradossalmente resa trasparente attraverso la lente della modernità.
L’obiettivo è decostruire l’immaginario consolidato e accogliere la complessità intrinseca all’identità africana, in tutta la sua ricchezza e contraddizione.

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