La scomparsa di Mimmo Jodice, luminare della fotografia mondiale, ha lasciato un vuoto profondo nel panorama culturale italiano e internazionale.
La notizia della sua morte, avvenuta il 28 ottobre all’età di 91 anni, ha suscitato un’ondata di cordoglio, testimoniata da omaggi sentiti da parte di istituzioni e da una folla di cittadini, amici, colleghi e ammiratori.
La camera ardente, allestita con solennità nella suggestiva Sala dei Baroni del Maschio Angioino, a Napoli, ha rappresentato un luogo di raccoglimento e di memoria.
Un’immagine iconica, scelta per l’occasione, ritrae Jodice stesso, fedele al suo inseparabile strumento, in un gesto quasi di commiato, come a voler immortalare l’emozione di chi lo saluta per l’ultima volta.
Un ritratto in bianco e nero, posizionato all’ingresso della sala, ne catturava l’intensità dello sguardo e la profondità del suo spirito.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e l’ex presidente regionale Antonio Bassolino, visibilmente commossi, hanno reso omaggio alla sua figura, testimonianza del riconoscimento e dell’affetto che lo legavano alla comunità napoletana.
Ma oltre alle figure istituzionali, a rendersi partecipi del cordoglio sono stati numerosi fotografi, colleghi e appassionati, uniti nel ricordo del maestro che ha saputo elevare la fotografia a forma d’arte, esplorandone le potenzialità espressive con uno sguardo unico e inconfondibile.
La musica classica, interpretata da un violinista, ha accompagnato i momenti di preghiera e di riflessione, creando un’atmosfera di profonda commozione.
Un gesto simbolico, una rosa rossa posata sulla bara, e un cuore di fiori, a suggellare il sentimento di perdita e di affetto nei confronti di un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia, un narratore silenzioso capace di raccontare il mondo con poesia e profondità, svelando la bellezza nascosta negli angoli più inaspettati della realtà.
La sua eredità artistica continua a ispirare e a illuminare il cammino di generazioni di fotografi, un patrimonio culturale da preservare e tramandare.






