A Napoli, il presepe assume un significato profondamente innovativo e intellettuale, trascendendo la tradizionale iconografia natalizia per divenire un’affascinante esplorazione della storia della medicina e della condizione umana.
“Incurabili Pastori e Guaritori Ciarlatani”, allestito nella suggestiva sala Lazzaretto, all’interno del Museo delle Arti Sanitarie presso l’ex Ospedale della Pace, è un’esperienza immersiva che interroga il rapporto tra malattia, cura e società.
L’opera, resa possibile grazie al sostegno della Città Metropolitana di Napoli e accessibile gratuitamente con visite guidate prenotabili via email, non è un semplice presepe, ma una complessa installazione artistica.
Utilizzando le figure del pastore napoletano, espressione di un’antica arte artigianale locale, l’allestimento dipinge un affresco delle patologie che hanno segnato la storia dell’umanità, dal vaiolo alla peste, fino ad arrivare al Covid-19, con un’attenzione particolare alla sofferenza e alla resilienza umana.
Gennaro Rispoli, direttore scientifico del museo, spiega che l’obiettivo è “esorcizzare” le malattie attraverso l’arte, onorando al contempo gli operatori sanitari e le istituzioni che si prendono cura della salute pubblica.
La presenza di figure malate, amputate, o affette da patologie degenerative, rievoca una realtà spesso celata, un monito sulla fragilità della vita e sulla necessità di compassione e solidarietà.
L’assenza di cartelli esplicativi invita il visitatore a un’interpretazione personale, stimolando una riflessione sulla natura delle malattie e sui metodi di cura che, nel corso dei secoli, hanno cercato di affrontarle.
L’ambientazione, ricreata all’interno di una corsia di un antico lazzaretto, evoca un’epoca in cui la scienza medica era ancora in evoluzione e la distinzione tra guaritori competenti e ciarlatani era spesso sfumata.
Al fianco dei pastori malati, compaiono figure emblematiche del passato: speziali, cerusici (barbieri-cirurgici), e persino salumieri che, nel Rinascimento, si improvvisavano operatori.
L’allestimento è arricchito da riproduzioni in scala di edifici storici napoletani: la farmacia degli Incurabili, l’ospedale psichiatrico Annunziata di Aversa, e gli ospedali Annunziata e San Gennaro.
Questi luoghi, testimoni silenziosi della storia medica della città, contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva e a contestualizzare l’esperienza del visitatore.
L’opera, curata dall’eshibition designer Luca De Lorenzo e arricchita da un video mapping a cura di Emanuele Buonocore, trascende la semplice rappresentazione artistica per diventare un viaggio nella storia, un invito alla riflessione e un omaggio alla scienza, alla cura e alla resilienza umana.
Non è solo un presepe, ma un’installazione che ci ricorda la nostra comune umanità e la continua ricerca di salute e benessere.






