Peter Stein, figura di spicco nel panorama della regia teatrale contemporanea, ritorna a esplorare l’universo di Anton Čechov, offrendo una rilettura inedita e stimolante con ‘Crisi di nervi’.
Questo progetto ambizioso, inaugurante la Stagione 2025/2026 del Teatro Nuovo di Napoli, non si limita a presentare tre celebri atti unici – ‘L’Orso’, ‘I danni del tabacco’ e ‘La domanda di matrimonio’ – ma ne compie una vera e propria immersione nel tessuto sociale e psicologico che li informa.
La produzione, curata da Tieffe Teatro, si configura come un’esperienza scenica corale, permeata da un’eleganza stilistica che bilancia con maestria l’umorismo e la malinconia, la leggerezza e una profonda riflessione sulla condizione umana.
Un ensemble di talenti, interpretato da Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Sergio Basile, Gianluigi Fogacci, Alessandro Sampaoli ed Emilia Scatigno, si fa interprete di questo percorso artistico.
La peculiarità della regia di Stein risiede nella sua metodologia produttiva e artistica, che si allontana dalle convenzioni per abbracciare una continuità creativa.
Si tratta di un processo organico, basato sulla crescita e sull’affinamento di un gruppo di attori e collaboratori, un vero e proprio laboratorio teatrale dove l’improvvisazione e la ricerca si fondono con la rigorosità della messa in scena.
Questi atti unici, scritti tra il 1884 e il 1891, rappresentano un’evoluzione del teatro russo, influenzato dalla commedia francese e dal vaudeville, generi popolari dell’epoca.
Čechov, ancora giovane quando li concepì, seppe cogliere l’essenza di un’epoca in trasformazione, offrendo uno sguardo acuto e disincantato sulla borghesia russa.
Oggi, la loro universalità risiede nella capacità di parlare al pubblico di ogni tempo, fornendo spunti di riflessione e occasioni di puro divertimento.
‘L’Orso’ narra di un uomo consumato dal rancore e dalla sete di vendetta, pronto a tutto pur di ottenere ciò che gli spetta.
Tuttavia, l’aggressività si rivela fragile, cedendo il passo a un’inattesa attrazione amorosa.
‘I danni del tabacco’, invece, è una satira pungente sulla retorica della moralità, in cui un uomo, costretto a tenere una conferenza sui pericoli del fumo, si lascia andare a una confessione impietosa sulla propria infelicità coniugale.
‘La domanda di matrimonio’, infine, dipinge il ritratto di un uomo tormentato dall’ansia e dalla timidezza, incapace di esprimere i propri sentimenti.
Un equivoco banale si trasforma in una spirale di isteria e comicità, rivelando le fragilità e le insicurezze che spesso si celano dietro le maschere della normalità.
Con ‘Crisi di nervi’, Peter Stein invita il pubblico a riscoprire il teatro come un’esperienza primordiale, un incontro diretto tra attori e spettatori, dove la risata si alterna alla riflessione, e l’assurdo diviene uno specchio deformante della nostra umanità, invitandoci a confrontarci con le nostre contraddizioni e a celebrare la bellezza imperfetta dell’esistenza.
Un invito a lasciarsi trasportare dalla magia del teatro, dimenticando per un attimo le preoccupazioni quotidiane e aprendo il cuore alle emozioni più autentiche.







