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Pixel e Penombra: Un Sogno Digitale a Napoli

Dal 3 al 28 ottobre, il Complesso Monumentale dell’Annunziata a Napoli ospita “Pixel e Penombra: Anatomia di un Sogno Digitale”, la mostra personale della giovane artista Mila Maraniello.

L’esibizione, che si configura come un’evoluzione rispetto alla precedente “MyAr | Napoli, Mystica et Arcana”, presenta venticinque opere che esplorano la convergenza tra l’era digitale e le profondità dell’inconscio collettivo.
Maraniello, artista emergente formatasi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, si pone come figura di spicco nella ricerca artistica digitale partenopea, proponendo un linguaggio visivo inedito che interroga la natura dell’immagine nell’epoca post-analogica.

La sua pratica si interroga sulla dissoluzione dell’oggetto reale nella sua rappresentazione digitale, e sulle implicazioni esistenziali di questo processo.
Il titolo della mostra, “Pixel e Penombra”, evoca immediatamente la dialettica tra due poli apparentemente opposti: la precisione matematica del pixel, unità fondamentale dell’immagine digitale, e la penombra, luogo di ambiguità e sospensione, spazio liminale dove le forme si dissolvono e i significati si celano.

Questa dicotomia non è percepita come una contraddizione, ma come un motore creativo che spinge l’artista ad interrogare il rapporto tra tecnologia e spiritualità, tra codici binari e archetipi ancestrali.

Maraniello non si limita a riprodurre la realtà attraverso il digitale, ma la trasforma, la manipola, la frammenta, per poi ricomporla in nuove configurazioni simboliche.

Le sue opere suggeriscono un universo onirico, intriso di mistero e richiami aiconografie classiche e rituali.
Il pixel, elemento costitutivo del linguaggio visivo, viene utilizzato non come mera unità di misurazione, ma come materia pittorica, plasmata e modellata per evocare emozioni e suggestioni.

La critica d’arte Gianpasquale Greco, che accompagna la mostra con un saggio illuminante, paragona, con acume e un pizzico di audacia, l’approccio di Maraniello al movimento macchiaiolista, sottolineando l’abbandono delle linee precise e la prevalenza di macchie di colore, seppur generate in ambiente digitale.
Questa analogia mette in luce la ricerca di un’espressività immediata e sensoriale, in grado di trascendere la freddezza e la razionalità tipiche del digitale.

Il vernissage del 3 ottobre (ore 17:00), con la partecipazione di Roberta Gaeta, Pino Perna ed Elio Rumma, sarà arricchito dalle musiche di Davide Zito e dalla riflessione guidata dal giornalista e sociologo Giuseppe Giorgio, che modererà un confronto stimolante sui temi proposti dall’esposizione.
“Pixel e Penombra” si preannuncia un’occasione unica per immergersi in un mondo visivo innovativo, dove la tecnologia si fa portavoce di un’eco profonda, un sussurro di spiritualità nell’era digitale.

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