domenica 7 Settembre 2025
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Prefontaine: l’Eco di una Corsa – Festival di Pomigliano

Il Respiro dell’Impossibile: Prefontaine, un’Odissea di Velocità e GiustiziaMercoledì 10 settembre, alle ore 21:00, il Cortile Interno del Palazzo del Municipio di Pomigliano d’Arco (Napoli) si trasformerà in un palcoscenico di memoria e ispirazione con “Prefontaine: l’Eco di una Corsa”, quinto appuntamento del Pomigliano Teatro Festival 2025.
Lo spettacolo, ideato e interpretato da Felice Panico, non è una mera rievocazione di una vita, ma un’immersione profonda nell’animo di Steve Prefontaine, un atleta e un uomo la cui esistenza, seppur breve, irradia ancora oggi un’energia ineguagliabile.

Prefontaine, strappato alla vita a soli 24 anni, fu molto più di un corridore eccezionale.
Ereditò un’epoca e ne incarnò lo spirito di rottura, lasciando un’eredità che trascende i confini dello sport.

La sua tecnica di corsa era aggressiva, un assalto continuo al traguardo, un rifiuto categorico della prudenza.

Non si accontentava di gestire la gara; la sfidava, superando i propri limiti e spingendo gli avversari a fare lo stesso.
Questo coraggio, questa autenticità, fecero di lui un eroe popolare, un simbolo di resilienza.

Ma l’eredità di Prefontaine non si limitò al rettangolo di gara.

Si rivelò un fervente sostenitore della giustizia sociale, denunciando le disuguaglianze economiche che affliggevano il mondo dello sport professionistico.

La sua voce si levò contro le pratiche commerciali ingiuste e, con coraggio inaudito per la sua epoca, espresse pubblicamente il suo dissenso verso la guerra.
Era un uomo profondamente consapevole del suo ruolo nel mondo, un intellettuale in corsa.
“Prefontaine: l’Eco di una Corsa” non si propone di celebrare solamente i suoi trionfi atletici.
Lo spettacolo conduce il pubblico in uno spazio liminale, un luogo sospeso tra il finito e l’infinito, dove l’atleta, consapevole della propria imminente scomparsa, si confronta con se stesso e con l’universo.

Rivive l’infanzia, le prime sensazioni di libertà provate durante le corse giovanili, la ribellione contro le strutture rigide del sistema sportivo americano, l’impegno politico, l’amore per i suoi cari, e l’amara rabbia per un destino spezzato troppo presto.

“Ho cercato, più che omaggiare un campione atipico, di ritrovare in Prefontaine un fratello, un compagno di viaggio ideale,” confessa Felice Panico.
“La sua storia è la colonna sonora dei miei allenamenti, un mantra che mi guida e mi ispira.
” La cura meticolosa di Rita Monterosso in termini di scenografie, costumi e suoni, con la preziosa collaborazione di Morena Cortecci, contribuisce a restituire un ritratto vivido e commovente di un’esistenza intensa, segnata dalla passione, dalla velocità e da un’inestinguibile sete di infinito.

Lo spettacolo è un incontro tra due anime affini, dove l’atleta e l’attore si riconoscono nella corsa come metafora della ricerca, del respiro, del senso di vita.
“Prefontaine: l’Eco di una Corsa” si configura quindi come un’opera ibrida, che fonde elementi di biografia sportiva, riflessioni esistenziali e tributo teatrale a un giovane talento che ha saputo trasfigurare la corsa in un atto di resistenza, in un grido di libertà e in una inesauribile ricerca della propria verità.

Un’occasione per ricordare un eroe dimenticato e per riscoprire, attraverso la sua storia, il valore della perseveranza, dell’integrità e dell’impegno civile.

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