Il RaRo Festival, giunto alla sua seconda edizione a Morcone (Benevento), si è rivelato un crogiolo di idee e competenze, un’esperienza intensiva di dodici giorni dedicati all’esplorazione del connubio tra creatività, lavoro e territorio.
L’edizione 2025, incentrata sul tema “Narrazioni Sartoriali.
L’Arte di Cucire i Propri Sogni”, ha superato la semplice metafora per diventare un vero e proprio paradigma di rigenerazione culturale ed economica, abbracciando settori eterogenei dalla scrittura all’artigianato, dal design alla moda, fino alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico.
L’iniziativa, promossa e ideata dalla professoressa Rossella Del Prete, ha rappresentato un’occasione unica per un dialogo aperto e approfondito, stimolando riflessioni cruciali sulle professioni artistiche e culturali, sulle strategie di governance del patrimonio – materiale e immateriale – e sulle politiche economiche che ne consentano la sostenibilità.
Kinetès, l’impresa culturale fondata dalla professoressa Del Prete nel 2016 come spin-off universitario, ha incarnato concretamente questo approccio, restaurando un’antica sartoria nel cuore del centro storico di Morcone, trasformandola in un laboratorio pulsante di creatività e innovazione.
L’esperienza di Morcone ha evidenziato un’urgenza: quella di progettare interventi di rigenerazione urbana e di valorizzazione del patrimonio culturale “su misura”, calibrati sulle specificità dei singoli contesti territoriali.
Non si tratta più di applicare soluzioni standard, ma di ascoltare il territorio, comprendere le sue storie e le sue potenzialità, per costruire un futuro sostenibile e inclusivo.
Il binomio Cultura-Lavoro si è configurato come un elemento chiave per lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno, spesso marginalizzate e sprovviste di opportunità.
La varietà delle attività proposte – masterclass di danza storica, workshop di design territoriale, laboratori di modisteria, concerti itineranti, residenze artistiche – ha offerto un quadro completo delle sfide e delle opportunità che il settore culturale offre.
La professoressa Del Prete ha sottolineato come il Sistema Produttivo Culturale e Creativo (SPCC) rappresenti un motore economico di primaria importanza per l’Italia, impiegando oltre un milione e mezzo di persone e generando un impatto sociale e simbolico inestimabile.
L’assessore Felice Casucci, nella sua sintesi conclusiva, ha riconosciuto il carattere pionieristico del RaRo Festival, evidenziando come esso si configuri come un modello di sviluppo locale che coniuga tradizione e innovazione, arte e impresa, cultura e lavoro.
L’eredità di questa seconda edizione è un invito all’azione: investire nella creatività, sostenere le professioni culturali, promuovere il turismo esperienziale e costruire un futuro in cui il lavoro creativo sia riconosciuto come una risorsa strategica per il Paese.
Il futuro del Mezzogiorno, e dell’Italia intera, si intesse con i fili della cultura e dell’ingegno.