A Napoli, CasaCinema si appresta ad accogliere l’atterraggio di “Rukeli”, un cortometraggio d’animazione che si erge a potente monito storico e artistico.
L’opera, firmata dal rinomato animatore Alessandro Rak, giunge in sala dopo aver suscitato ammirazione nella sezione Orizzonti della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stata presentata Fuori Concorso.
L’appuntamento con il regista, previsto per le 19:00, rappresenta un’occasione per approfondire il significato di un film nato da un’iniziativa corale e profondamente radicata nel tessuto sociale napoletano.
“Rukeli” non è semplicemente un cortometraggio, ma un’eco di una storia vera, quella di Johann Wilhelm Trollmann, un pugile sinto-tedesco che, con i suoi pugni, sfidò l’ascesa del nazismo.
La sua tragica fine, consumata nel campo di concentramento di Wittenberge, lo ha consacrato come simbolo universale della lotta contro l’oppressione e della resilienza dello spirito umano.
La narrazione, arricchita dalla presenza di voci evocative: Antonio De Matteo in italiano e Alecio Araci in romanesco e inglese, conferisce all’opera una profondità emotiva e una risonanza culturale particolarmente intense.
La produzione, frutto di una co-operazione internazionale che coinvolge Antropica, Sideways Studios, Film i Väst, Mad Entertainment e Rai Cinema, e sostenuta dalla Film Commission Regione Campania, sottolinea l’importanza di un racconto che trascende i confini geografici.
Il cortometraggio si inserisce nel più ampio progetto europeo “Tracer”, acronimo di “Transformative Roma Art and Culture for European Remembrance”.
Questo ambizioso programma, guidato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, mira a recuperare e a valorizzare la memoria del genocidio di rom e sinti perpetrato durante il periodo nazista.
L’idea originale del film germogliò in Scampia, una delle zone più periferiche e culturalmente ricche di Napoli, attraverso laboratori condotti dall’associazione “chi rom e.
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chi no”.
Un percorso formativo che ha portato un gruppo di giovani rom e studenti dell’Itis Galileo Ferraris a compiere un viaggio toccante ad Auschwitz, un’esperienza che ha segnato profondamente la loro visione del mondo e li ha spinti a tradurre la loro sensibilità in un’opera d’arte.
L’impegno dei giovani, le loro storie e le loro emozioni hanno plasmato l’identità del cortometraggio, conferendogli un’autenticità e una potenza comunicativa rare.
La partecipazione di una delegazione di questi ragazzi alla Mostra di Venezia ha rappresentato un momento di grande significato, un riconoscimento del valore del loro contributo e un’opportunità per condividere con un pubblico più ampio la loro testimonianza.
“Rukeli” si configura dunque come un’opera d’animazione che va ben oltre l’intrattenimento: è un atto di memoria, un invito alla riflessione e un tributo alla forza della comunità rom e sinti.