mercoledì 6 Agosto 2025
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San Carlo: Nomina Macciardi, frattura istituzionale e guerra legale.

La nomina di Fulvio Macciardi a sovrintendente della Fondazione Teatro San Carlo rappresenta l’apice di una crescente e complessa frattura istituzionale che rischia di compromettere l’operato di uno dei più illustri templi dell’opera lirica mondiale.
La decisione, formalizzata dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, non si è risolta in un atto amministrativo neutro, ma ha svelato un quadro di divergenze profonde tra il governo nazionale, la Regione Campania e il Comune di Napoli, con implicazioni che spaziano dalla gestione culturale al delicato equilibrio politico locale.

L’elezione di Macciardi, ex sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, è stata propugnata da una minoranza del Consiglio di Indirizzo – composta da tre membri su cinque – in una riunione che il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, presidente della Fondazione, ha immediatamente contestato, denunciandone l’illegittimità formale e preannunciando un ricorso al TAR.
La vicenda riemerge a distanza di soli due anni da un precedente contenzioso che vide coinvolti Stephane Lissner e Carlo Fuortes, evidenziando una persistente instabilità nella governance del teatro.
La nomina di Macciardi si configura come una rottura con le preferenze espresse dal sindaco Manfredi, che aveva auspicato profili diversi per la guida del San Carlo.

La decisione, in realtà, è frutto di un’incongrua convergenza tra il Ministero della Cultura e la Regione Campania, guidata da Vincenzo De Luca, una partnership inusuale considerando le note tensioni esistenti tra il governatore e l’attuale maggioranza politica.

Questo “patto” ha esacerbato la situazione, alimentando accuse di forzature politiche e di disinteresse per le procedure corrette.
L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di incertezze che affliggono la Fondazione San Carlo da ben quattro mesi, un periodo caratterizzato da una gestione provvisoria e da una mancanza di direzione strategica.
La fretta con cui il Consiglio di Indirizzo, nonostante la contrarietà di Manfredi, ha formalizzato la designazione, testimonia l’urgenza di sbloccare una situazione diventata insostenibile.
La decisione del Ministro Giuli, sebbene formalmente giustificata dalla necessità di dare seguito alla decisione del Consiglio di Indirizzo, rischia di trascinare il Teatro San Carlo in una nuova, complessa battaglia legale.

Anche i revisori dei conti della Fondazione hanno espresso forti riserve sulla validità della nomina, rafforzando le argomentazioni del sindaco e dei partiti di opposizione, Pd e M5S, che invocano il rispetto delle regole e la rinuncia a manovre politiche arbitrarie.
L’intera vicenda solleva interrogativi cruciali sulla governance delle istituzioni culturali e sul ruolo del potere politico nella loro gestione, evidenziando la necessità di garantire trasparenza, legalità e rispetto delle procedure democratiche per preservare l’autonomia e la vitalità di un patrimonio culturale di inestimabile valore come il Teatro San Carlo.
La crisi attuale, lungi dall’essere un mero dissidio amministrativo, incide profondamente sull’immagine e sulla credibilità del teatro, e sulla sua capacità di continuare a rappresentare un punto di riferimento culturale non solo per Napoli, ma per l’intero paese.

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