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venerdì 31 Ottobre 2025

Manager italiani: resilienza e futuro del Made in Italy

L’emergenza Covid-19 ha agito da acceleratore, rivelando la resilienza e la capacità di adattamento del tessuto manageriale italiano.

Stefano Cuzzilla, presidente nazionale di Federmanager e Cida, sottolinea come questo periodo abbia rappresentato un banco di prova cruciale, non solo per le aziende, ma per la stessa filosofia di gestione e pianificazione strategica.
Di fronte a una concatenazione di crisi – energetica, sanitaria, geopolitica – i dirigenti italiani hanno dimostrato una prontezza d’azione e una flessibilità operativa che si sono tradotte nella capacità di implementare rapidamente piani di emergenza e di riallineamento.
L’evento “Made in Italy, Tradizione e Innovazione”, ospitato a Napoli, ha offerto una piattaforma per riflettere su come l’eccellenza italiana, profondamente radicata nella tradizione partenopea, possa evolvere e prosperare nell’era dell’innovazione.
Cuzzilla evidenzia l’urgenza di un approccio sinergico tra istituzioni, leadership manageriale e spirito imprenditoriale, un connubio necessario per promuovere e rafforzare il brand “Made in Italy” sui mercati internazionali.
La creatività, intrinseca alla cultura napoletana, emerge come un elemento chiave per distinguersi e conquistare nuovi orizzonti.
La sfida più complessa, tuttavia, risiede nel comunicare e far comprendere al decisore politico il ruolo imprescindibile dei manager e degli imprenditori nel rilancio economico del paese.

Sebbene l’azione del governo e del Ministero degli Esteri sia apprezzabile, è fondamentale che il mondo dirigenziale si faccia portavoce delle esigenze delle aziende, spesso di piccole dimensioni ma custodi di un’eccellenza qualitativa ineguagliabile.
Oltre alla promozione all’estero, Cuzzilla pone l’attenzione su un tema cruciale per il futuro del Paese: la fidelizzazione dei talenti.
L’Italia non può permettersi di perdere i suoi giovani, spinti spesso dalla speranza di migliori opportunità all’estero.

Per invertire questa tendenza, è imperativo creare un ambiente di lavoro stimolante, che valorizzi la passione, la tradizione e, soprattutto, l’innovazione economica.

L’investimento nelle risorse umane, nel capitale umano, si configura come l’asset più prezioso per garantire la sostenibilità e la crescita del Paese nel lungo periodo.

Non si tratta solo di creare posti di lavoro, ma di offrire percorsi di carriera significativi, che permettano ai giovani di esprimere il proprio potenziale e di contribuire attivamente allo sviluppo del Made in Italy, non solo come prodotto, ma come modello di eccellenza e di progresso sociale.

La sfida è trasformare la fuga di cervelli in un’opportunità, creando le condizioni per un ritorno di talenti e per una nuova ondata di innovazione e di crescita economica.

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