L’iscrizione dei terrazzamenti amalfitani nel registro globale dei paesaggi agricoli del Fao rappresenta un traguardo di inestimabile valore, un sigillo di riconoscimento per un’eredità culturale e paesaggistica che affonda le radici nella storia millenaria della Costa d’Amalfi.
Questo riconoscimento, che pone il territorio costiero tra le eccellenze agricole mondiali, affiancandolo a siti iconici del Giappone, non è semplicemente un onore, ma un invito a riflettere sulla profonda simbiosi tra uomo e natura che ha plasmato questa porzione di territorio.
Lungi dall’essere una mera disposizione geografica, i terrazzamenti amalfitani sono il risultato tangibile di un’ingegneria agreste sofisticata, un’opera di modellamento del territorio intrapresa da generazioni di contadini che, con pazienza e ingegno, hanno trasformato pendii impervi in colture rigogliose.
Ogni muretto a secco, ogni filare di limoni, ogni vite aggrappata alla roccia, narra una storia di resilienza, di fatica e di profondo legame con la terra.
La laboriosità contadina, un tempo essenziale per la sopravvivenza, si è evoluta in un’arte, un’espressione culturale che valorizza il paesaggio e le sue peculiarità.
L’agricoltura della Costiera Amalfitana non si limita alla produzione di beni primari; essa incarna un modello di sviluppo sostenibile, un esempio virtuoso di come l’attività umana possa coesistere in armonia con l’ambiente, preservandone la biodiversità e la bellezza intrinseca.
I prodotti locali, come i limoni IGP, l’olio extra vergine d’oliva e i vitigni autoctoni, sono espressione di questa unicità, testimoni di una tradizione secolare tramandata di padre in figlio.
Il direttore generale del Fao, QU Dongyu, ha sottolineato l’importanza di sostenere le comunità agricole in tutto il mondo, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella sicurezza alimentare globale e nella salvaguardia del patrimonio agricolo.
L’Italia, con i suoi paesaggi agricoli unici come gli ulivi di Assisi e Spoleto e i vitigni del Soave, si conferma un modello di eccellenza.
L’attuale ripresa del settore agricolo italiano nel 2024, e le politiche governative a supporto, rappresentano un’occasione irripetibile per rilanciare l’agricoltura e attrarre i giovani, incentivandoli a investire il proprio talento nella terra.
Non si tratta solo di preservare un passato glorioso, ma di costruire un futuro in cui l’agricoltura sia motore di sviluppo economico, sociale e culturale, un’identità profonda che connette le comunità al territorio e al mondo, un valore inestimabile da proteggere e valorizzare.
L’iscrizione dei terrazzamenti amalfitani al registro globale del Fao è un monito e un’ispirazione: un invito a coltivare il futuro con le radici nel passato.