Il clima politico campano alla vigilia delle elezioni regionali si fa teso, con il governatore uscente Vincenzo De Luca a tracciare un quadro impetuoso e critico.
Lungi dal percepire una sfida elettorale imminente come una minaccia concreta, De Luca sembra quasi dispiaciuto per la dinamica che si sta sviluppando, definendo il panorama politico avversario come un’esibizione caotica e priva di sostanza, un “circo equestre” o, per usare termini più incisivi, un “cabaret” politico.
L’apparente mancanza di proposte concrete e la vaga partecipazione alla campagna elettorale da parte degli avversari, genera in lui un misto di disappunto e, forse, una certa insofferenza.
L’analisi del governatore non si limita a criticare la compagine avversaria, ma si estende anche all’interno del suo stesso schieramento politico, con riferimenti pungenti al presidente della Camera Roberto Fico.
L’affermazione di quest’ultimo di voler preservare e proseguire le iniziative positive della giunta in carica, suscita in De Luca una risposta sarcastica, sottolineando l’urgenza di una chiarezza programmatica che, a suo dire, manca.
L’elemento centrale dell’argomentazione di De Luca è la presunta continuità necessaria per il bene della Campania.
Egli sottolinea come l’attuale governo regionale rappresenti la volontà della maggioranza degli elettori (il 70%), e pertanto, un cambio di rotta equivarrebbe a un atto di irrispetto nei confronti del corpo elettorale.
La questione delle aree interne, sollevata da Fico, diventa l’occasione per De Luca di respingere, con toni veementi, quanto definisce una “imbecillità”.
Egli rimarca i significativi investimenti portati avanti dalla sua giunta, citando in particolare il programma di finanziamenti per la viabilità, con un focus iniziale sulla provincia di Avellino e l’impegno di ulteriori cinquecentomilioni di euro destinati prevalentemente a queste aree depresse.
De Luca non dimentica di sottolineare come, durante le trattative per l’ottenimento dei fondi di coesione, l’appoggio ricevuto sia stato principalmente quello dei sindaci, mentre l’assenza di sostegno da parte di figure politiche più esponenti è stata evidente.
In conclusione, De Luca esprime una forte raccomandazione alla prudenza nell’uso del linguaggio politico, implicando che le dichiarazioni e le promesse devono essere supportate da azioni concrete e da una visione chiara del futuro della regione Campania.
Il suo intervento si configura come un tentativo di affermare la leadership e di rimarcare la presunta efficacia dell’operato della sua amministrazione, invitando alla riflessione e alla consapevolezza delle implicazioni delle scelte elettorali.