lunedì 4 Agosto 2025
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Campania-Governo: Scontro Aperto sul Piano Sanitario

La recente impasse relativa all’uscita della Campania dal Piano di Rientro Sanitario ha acceso un acceso confronto tra la Regione e il Governo centrale, culminando in una dichiarazione di guerra retorica da parte del Presidente Vincenzo De Luca.
L’ostacolo, formalmente motivato da inadempienze su due specifici parametri di controllo, si configura come un nodo cruciale in una più ampia disputa sull’equità e la trasparenza delle politiche sanitarie nazionali, con implicazioni finanziarie considerevoli per la Campania.

La Regione, che annualmente destina circa 200 milioni di euro per il mantenimento del Piano, sostiene di aver compiuto progressi significativi nel risanamento dei conti, ottenendo l’approvazione del Ministero dell’Economia.
Tuttavia, il parere vincolante del Ministero della Salute ha bloccato l’uscita, sollevando interrogativi sulla coerenza dei criteri di valutazione applicati a livello nazionale.

Le criticità segnalate riguardano l’offerta di posti letto nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e l’efficacia degli screening oncologici.

La Regione contesta la prima obiezione, argomentando che la capacità attuale delle RSA è adeguata alle necessità regionali, sebbene il tasso di occupazione sia inferiore alla capienza massima.

Sul fronte degli screening oncologici, si evidenzia una disparità di trattamento rispetto ad altre regioni italiane, generando sospetti di una gestione non uniforme delle procedure di valutazione.

Il confronto con i ministeri competenti, descritto dal Presidente De Luca come “difficile,” ha alimentato un clima di crescente tensione, con accuse di pretestuosità e incomprensibilità della posizione governativa.
La prospettiva di un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) è al momento in studio, affiancata da una valutazione dei possibili danni erariali subiti dalla Regione.

L’imbrigliamento in questo Piano di Rientro, pur mantenendo i conti in attivo per tredici anni consecutivi, priva la Campania di risorse significative che potrebbero essere reinvestite in infrastrutture, personale e servizi sanitari.
Questa situazione contrasta con la gestione di regioni con bilanci in passivo, che non sono soggette a simili vincoli.

La richiesta di estendere i piani di rientro anche ad altre regioni in deficit, formulata dal Presidente De Luca, sottolinea la richiesta di un sistema più equo e coerente.

La vicenda si inserisce in un quadro più ampio di tensioni preesistenti, con un acceso botta e risposta tra il Presidente De Luca e Maria Rosaria Campitiello, figura apicale del Ministero della Salute e moglie del viceministro Edmondo Cirielli, coinvolto a sua volta in una querela nei confronti del governatore.
L’accusa di “ricatto politico” sollevata da De Luca e la successiva replica di Campitiello rivelano la complessità e la sensibilità delle dinamiche in gioco, che trascendono le sole questioni tecniche e amministrative.
L’esito del confronto odierno, e le conseguenti decisioni del Governo, determineranno non solo il futuro della sanità campana, ma anche l’immagine di un sistema nazionale che aspira a essere percepito come giusto e trasparente.

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