La scena che si presenta a Maputo, la capitale del Mozambico, in occasione della vigilia di Natale è desolante e surreale. Le strade principali sono presidiate dall’esercito, mentre un’atmosfera di tensione e paura avvolge la città dopo le violente proteste che hanno scosso il Paese in seguito alla conferma da parte del Consiglio Costituzionale della vittoria del partito Frelimo e del suo candidato Daniel Chapo nelle elezioni generali dello scorso ottobre. Frelimo detiene saldamente il potere dal momento dell’indipendenza dal Portogallo nel lontano 1975, ma l’opposizione guidata da Venancio Mondlane non accetta il verdetto e continua a denunciare presunti brogli e irregolarità, anche se costretto a farlo dal suo nascondiglio in esilio volontario, comunicando con i suoi sostenitori principalmente attraverso i social media.La stampa locale dipinge un quadro cupo della situazione nella capitale: una morsa di paura e insicurezza avvolge la città dopo le violente manifestazioni che hanno seminato caos e distruzione. Negozi, banche, supermercati e edifici pubblici sono stati saccheggiati o dati alle fiamme, lasciando dietro di sé un sentore di disperazione e sfiducia nell’aria. La popolazione è divisa tra chi sostiene il regime al potere e chi reclama un cambiamento radicale, alimentando una spirale di tensione che minaccia di esplodere da un momento all’altro.Mentre Maputo si prepara ad affrontare un Natale cupo e carico di incertezze, il futuro del Mozambico appare avvolto nell’ombra dell’instabilità politica e sociale, con conseguenze imprevedibili per il destino del Paese e dei suoi abitanti.
Natale a Maputo: tensione e paura dopo le proteste post-elettorali
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