Roma, 23 giugno – Il panorama artistico internazionale piange la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, figura di spicco della scultura contemporanea, spentosi nella sua abitazione milanese nella notte tra il 22 e il 23 giugno, a pochi giorni dal compiere 99 anni. La notizia, comunicata dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro, guidata da Carlotta Montebello, segna la perdita di un intellettuale e un artista che ha saputo interpretare e anticipare il suo tempo, lasciando un’eredità di inestimabile valore.Arnaldo Pomodoro non è stato solo un maestro della scultura, ma un pensatore originale che ha saputo coniugare la ricerca formale con una profonda riflessione sulla condizione umana e sul rapporto tra l’uomo e il cosmo. Le sue opere, immediatamente riconoscibili per le iconiche sfere di bronzo, rappresentano una sintesi perfetta tra tecnica artigianale e innovazione concettuale, un linguaggio universale capace di trascendere i confini geografici e culturali.La sua formazione, inizialmente orientata verso studi di geometria, si è rivelata presto insufficiente a contenere la sua fervida creatività. L’approccio all’oreficeria, prima di dedicarsi alla scultura in grandi dimensioni, lo ha introdotto alla manipolazione del metallo, permettendogli di sviluppare una sensibilità unica per le sue proprietà espressive. Il trasferimento a Milano nel 954 segna una svolta fondamentale nel suo percorso artistico, innescando un processo di sperimentazione che lo porterà a creare quelle complesse trame segniche che caratterizzano le sue opere, un ingegnoso gioco di luci e ombre che sospendono la percezione tra due e tre dimensioni.Pomodoro fu un animatore di fervidi dibattiti artistici, cofondatore, insieme a Lucio Fontana e altri esponenti, del gruppo Continuità, un movimento che aspirava a superare i confini tradizionali dell’arte e a esplorare nuove forme di espressione. La sua opera, oggi esposta in musei e gallerie di tutto il mondo, testimonia la sua capacità di cogliere le inquietudini del suo tempo e di tradurle in un linguaggio visivo potente e suggestivo.La Fondazione Arnaldo Pomodoro, concepita dal maestro come un luogo di ricerca e di dialogo, un vero e proprio laboratorio culturale, continuerà a portare avanti la sua visione, preservando l’immenso patrimonio artistico e immateriale lasciato in eredità. “Non ho mai creduto alle fondazioni che celebrano un solo artista come unicum,” affermava Pomodoro, sottolineando l’importanza del contesto culturale e del rapporto con le nuove generazioni. La Fondazione, forte di questo spirito innovativo, si impegnerà a promuovere l’arte e la scultura attraverso mostre, eventi e iniziative che stimolino la riflessione e il confronto, mantenendo viva l’eredità di un artista che ha saputo illuminare il nostro tempo. L’ultima significativa consacrazione è giunta nel 2023 con la mostra in collaborazione con Fendi presso il Palazzo della Civiltà Italiana, un riconoscimento ulteriore per un artista che ha elevato la scultura a forma di pensiero e di poesia. La sua assenza si farà sentire, ma i suoi insegnamenti continueranno a ispirare e a guidare il futuro dell’arte.
Addio Arnaldo Pomodoro, gigante della scultura contemporanea.
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