Un drammatico episodio di violenza ha scosso la tranquillità di Lido Adriano, frazione costiera ravennate, culminando nel fermo di un uomo sulla cinquantina, accusato di aver inferito gravi fenditure a un giovane di ventitré anni di origine macedone. Il 23enne è attualmente ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Bufalini di Cesena, dove le sue condizioni rimangono sotto stretta osservazione, sebbene si registrino timidi segnali di miglioramento che lasciano il personale medico cauto e vigile.La vicenda, che si è sviluppata nel pomeriggio di ieri, è stata ricostruita grazie all’impegno congiunto di diverse unità delle forze dell’ordine: il Nucleo Investigativo Provinciale, il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ravenna e la locale Stazione di Lido Adriano. L’analisi minuziosa di immagini di videosorveglianza e la raccolta di testimonianze dirette hanno permesso di identificare con precisione il presunto aggressore, il quale, messo alle strette dalle indagini in corso, ha scelto di costituirsi spontaneamente presso la stazione dei carabinieri, accompagnato dal suo avvocato.Durante la costituzione, l’uomo ha rilasciato una dichiarazione, ammettendo la responsabilità delle sue azioni e fornendo una ricostruzione della dinamica che ha portato all’aggressione. La gravità dei fatti e l’entità delle lesioni riportate dalla vittima hanno determinato l’immediato provvedimento di fermo, con conseguente trasferimento in custodia cautelare presso il carcere di Ravenna.Sul luogo dell’aggressione, un bar situato nel cuore di Lido Adriano, i militari hanno effettuato un meticoloso sopralluogo, culminato nel sequestro dei locali. Sono stati acquisiti come prove materiali l’arma del ferimento, un coltello a scatto, e alcuni indumenti imbrattati di sangue, elementi cruciali per la ricostruzione forense dell’evento e per l’analisi delle tracce biologiche.L’episodio riapre un dibattito urgente sulla sicurezza percepita nelle comunità costiere e sulle dinamiche sociali che possono sfociare in atti di violenza. La prognosi riservata del giovane ferito sottolinea la delicatezza della situazione clinica e l’importanza di un’assistenza medica tempestiva e specialistica. L’azione delle forze dell’ordine e la collaborazione con la magistratura sono fondamentali per garantire che la giustizia faccia il suo corso e per accertare le motivazioni profonde che hanno portato a questo tragico scontro. La vicenda solleva interrogativi sulla gestione della convivenza civile e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione e contrasto alla criminalità, al fine di preservare la tranquillità e la sicurezza dei cittadini.
Aggressione a Lido Adriano: giovane in terapia intensiva, fermato un uomo.
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