Il quadro commerciale del Molise, dopo un’iniziale ondata positiva, presenta ora segnali di allarme che richiedono un’analisi approfondita. La crescita vigorosa del 2024, con un incremento delle esportazioni pari al +5,8%, si è progressivamente inaridita nel primo trimestre del 2025, registrando una contrazione significativa del -9,2%. Questa flessione, come evidenziato dai dati Istat, si colloca tra le più accentuate a livello nazionale, sollevando interrogativi sulle dinamiche sottostanti e sulla tenuta del tessuto produttivo regionale.Nel dettaglio, il valore delle esportazioni molisane, che nel primo trimestre del 2024 aveva raggiunto i 331 milioni di euro, si è contratto a 300 milioni nel periodo comparato del 2025, una diminuzione che riflette una perdita di competitività o, potenzialmente, l’impatto di fattori congiunturali esterni.Mentre alcune regioni italiane mostrano una ripresa sostenuta del commercio internazionale, il Molise si trova a fronteggiare una situazione più complessa. Incrementi significativi si registrano in Friuli-Venezia Giulia (+26,1%), Lazio (+16,9%), Valle d’Aosta (+11,8%) e Toscana (+8,2%), indicando una capacità di adattamento e innovazione che sembra mancare al Molise. Questi risultati suggeriscono che le strategie di internazionalizzazione adottate in quelle regioni potrebbero offrire spunti utili per rivedere le politiche commerciali molisane.La contrazione delle esportazioni molisane si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà che coinvolgono anche altre aree del Sud Italia. La Sardegna (-16,8%), le Marche (-11,6%), la Basilicata (-10,4%) e la Puglia (-8,4%) condividono problematiche simili, forse legate a una minore diversificazione dei prodotti, a una dipendenza eccessiva da settori particolarmente vulnerabili alle crisi globali o a una carenza di investimenti in ricerca e sviluppo. L’analisi approfondita delle cause di questa inversione di tendenza è cruciale. Potrebbe essere dovuta a un cambiamento nella domanda internazionale, a un aumento della concorrenza da parte di altri paesi, a problemi strutturali nel sistema produttivo molisano o a una combinazione di questi fattori. È necessario valutare l’impatto di variabili come l’aumento dei costi energetici, le interruzioni delle catene di approvvigionamento e le tensioni geopolitiche, che potrebbero aver contribuito a frenare la crescita delle esportazioni.La situazione attuale impone un ripensamento delle politiche di sostegno all’export, con particolare attenzione alla promozione di prodotti di eccellenza, alla digitalizzazione delle imprese e alla formazione di competenze specializzate nel commercio internazionale. Inoltre, è fondamentale favorire la collaborazione tra imprese, istituzioni e associazioni di categoria per creare un sistema di supporto all’export più efficace e capillare, capace di intercettare le opportunità offerte dai mercati globali e di mitigare i rischi connessi.
Allarme esportazioni Molise: crescita a secco, analisi urgente.
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