Nel cuore pulsante del territorio calabrese, un’operazione di controllo intensificata da parte del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri ha messo a nudo un quadro preoccupante riguardo alla sicurezza alimentare, soprattutto in vista di una stagione turistica che si preannuncia cruciale per l’economia locale. Lungi dall’essere una semplice verifica di routine, l’azione ha rappresentato un’indagine approfondita su trentacinque attività commerciali, spaziando da panifici a gastronomie, rivelando un livello di inadeguatezza che impone una riflessione urgente.I risultati sono stati eloquenti: solo undici attività su trentacinque hanno dimostrato piena conformità alle normative vigenti, evidenziando una diffusa lacuna nella consapevolezza e nell’applicazione delle regole che tutelano la salute pubblica. La chiusura ordinata di un laboratorio di panificazione e annessa gastronomia, con conseguenze potenzialmente devastanti per i suoi operatori, è stata resa necessaria da una combinazione allarmante di carenze igienico-sanitarie e strutturali, che includevano accumuli estesi di sporcizia, la presenza di infestazioni animali in aree critiche per la preparazione e lo stoccaggio degli alimenti, e una generale mancanza di adeguatezza degli impianti.L’impatto economico dell’operazione, che ha portato al sequestro di una tonnellata di prodotti alimentari di ingente valore (stimato in circa venti mila euro) e al deferimento di ventisei persone alle autorità amministrative competenti, è significativo. Le sanzioni amministrative, che hanno raggiunto la cifra di cinquanta mila euro, sottolineano la gravità delle infrazioni riscontrate. A queste si aggiunge la chiusura di altre tre attività commerciali, con un valore complessivo stimato in settecentocinquanta mila euro, a testimonianza della portata della crisi di sicurezza alimentare individuata.L’analisi dettagliata delle violazioni ha rivelato una molteplicità di criticità, che vanno oltre la semplice mancanza di pulizia. La gestione irregolare dei titoli autorizzativi, la difficoltà nel tracciare la provenienza degli alimenti, la mancanza di protocolli di igiene e sanità adeguati e la strutturale inadeguatezza dei locali destinati alla preparazione, conservazione e distribuzione dei prodotti, emergono come i punti deboli più diffusi. Questa situazione non solo espone i consumatori a rischi per la salute, ma danneggia anche l’immagine del territorio e mina la fiducia nei confronti della filiera agroalimentare locale.L’operazione, pertanto, non si esaurisce in un mero atto di controllo, ma rappresenta un campanello d’allarme che richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni, degli operatori del settore e della collettività. È necessario intensificare i controlli, promuovere la formazione e la sensibilizzazione degli operatori, rafforzare la cultura della sicurezza alimentare e garantire la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti lungo tutta la filiera. Solo attraverso un approccio integrato e proattivo sarà possibile tutelare la salute pubblica, valorizzare il patrimonio agroalimentare calabrese e assicurare un futuro sostenibile per il settore.
Allarme sicurezza alimentare in Calabria: controlli a tappeto dei Carabinieri
Pubblicato il
