Il Consiglio provinciale di Bolzano ha recentemente posto fine a una discussione iniziata a novembre, approvando un emendamento presentato dalla Süd-Tiroler Freiheit riguardo alla visibilità e all’uso della bandiera provinciale sugli edifici pubblici. La decisione, raggiunta con 27 voti favorevoli e 2 astensioni, segna un punto di svolta nel delicato equilibrio tra identità locale, rappresentazioni simboliche e vincoli normativi nazionali.L’emendamento, riformulato e integrato sulla base di una proposta iniziale del Presidente Arno Kompatscher, affida alla Giunta provinciale il compito di avviare un dialogo strutturato con il Governo italiano. L’obiettivo primario di questa trattativa è definire un quadro normativo che, nel rispetto della legislazione statale vigente, permetta l’esposizione della bandiera provinciale in quelle occasioni e nei giorni in cui non è obbligatorio alzare il tricolore. Bernhard Zimmerhofer, esponente della Süd-Tiroler Freiheit, ha sottolineato come l’iniziativa rappresenti un passo verso un modello di governance regionale più autonomo e rispettoso delle peculiarità locali.Il dibattito che ha preceduto l’approvazione è stato intenso e ha messo a galla diverse sensibilità. Il consigliere Zimmerhofer ha espresso la sua visione di un’Europa delle Regioni, un’entità caratterizzata dalla cooperazione e dalla valorizzazione delle specificità locali, in contrasto con le rigidità spesso associate a un’imposizione centralizzata. Questo concetto, tuttavia, è stato contestato da Brigitte Foppa del Gruppo Verde, che ha evidenziato l’assenza di una reale istituzionalizzazione dell’Europa delle Regioni e ha ricordato come il significato simbolico di una bandiera possa variare profondamente a seconda del contesto e della percezione individuale. Sven Knoll, cofirmatario dell’emendamento, ha puntualizzato che l’iniziativa non si riferisce a una questione di preferenze personali, bensì alla necessità di garantire una corretta rappresentazione dell’identità provinciale, anche in contesti in cui l’esposizione della bandiera nazionale potrebbe risultare incongrua o forzata. Knoll ha ribadito la necessità di un equilibrio tra i simboli nazionali e quelli locali, promuovendo un senso di appartenenza condiviso.La proposta originale, presentata dal Presidente Kompatscher, è stata suddivisa in due parti: le premesse e la parte deliberante. Le premesse, che definivano il contesto e le motivazioni dell’emendamento, sono state respinte con un ampio margine (11 voti favorevoli, 19 contrari), indicando una divergenza di opinioni sulla necessità stessa di una revisione delle prassi esistenti. Nonostante questo, la parte deliberante, emendata e riformulata, ha ottenuto l’approvazione con un voto schiacciante, suggerendo un consenso diffuso sull’importanza di affrontare la questione con un approccio diplomatico e costruttivo, volto a trovare un compromesso che tenga conto delle diverse sensibilità in gioco. La decisione finale riflette un tentativo di conciliare l’affermazione dell’identità sudtirolese con i limiti imposti dalla Costituzione italiana e dalla necessità di mantenere un dialogo collaborativo con il Governo centrale.
Bandiera provinciale: svolta a Bolzano, dialogo con Roma.
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