Il Consiglio Provinciale di Trento ha affrontato una delicata questione riguardante la nomina del direttore del Museo del Castello del Buonconsiglio, un caso che ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’imparzialità del processo selettivo. In assenza del Presidente Fugatti, è stato il Vicepresidente Achille Spinelli a presentare un’informativa dettagliata che ha tentato di chiarire le circostanze che hanno portato alla decisione odierna.L’intera vicenda si è originata da una discrepanza, definita “errore materiale”, emersa nella documentazione preliminare, un lapsus che, secondo quanto riferito, non era stato rilevato in fase di verifica presidenziale. Questo imprevisto ha comportato un’inaspettata revisione della procedura, mirata a garantire la parità di opportunità tra i candidati.Il percorso di selezione, inizialmente, aveva visto l’intervento di un organismo indipendente, incaricato di valutare i curricula ricevuti sulla base dei criteri stabiliti. Questo ente ha redatto profili di competenza per ciascun candidato, fornendo un supporto tecnico essenziale per l’organo competente. Tuttavia, la scoperta dell’errore materiale ha reso necessario un intervento correttivo, con l’inclusione di ulteriori candidature che, pur mantenendo coerenza con gli standard di competenza già definiti, ampliavano la rosa dei potenziali direttori da un iniziale numero di cinque a quattordici. Un’espansione che, pur inattesa, è stata presentata come necessaria per assicurare l’equità e l’imparzialità dell’azione amministrativa, principi cardine dell’ordinamento provinciale.La decisione di ampliare la rosa dei candidati, pur motivata dalla volontà di correggere l’errore e garantire la par condicio, ha generato forti reazioni all’interno del Consiglio. Le minoranze, rappresentate da Alessio Manica (Pd) e Lucia Maestri, hanno espresso profondo scetticismo, chiedendo a gran voce la sospensione della selezione e il riavvio della procedura, per permettere un’analisi più approfondita e trasparente. La richiesta di Manica di concedere venti minuti per un incontro di discussione tra le minoranze testimonia la gravità percepita della situazione.È stato sottolineato che il processo di selezione per il Mart, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, non ha richiesto alcuna regolarizzazione istruttoria, a differenza di quanto accaduto per il Castello del Buonconsiglio. La pubblicazione della documentazione relativa al processo selettivo sul sito web dell’amministrazione è stata presentata come segno di apertura e volontà di rendere conto alla cittadinanza.Nonostante i tentativi di spiegazione e giustificazione da parte del Vicepresidente Spinelli, la risoluzione presentata dalle minoranze è stata respinta con un ampio margine (13 voti favorevoli contro 19 contrari), evidenziando una profonda spaccatura all’interno del Consiglio e sollevando interrogativi sulla gestione delle risorse culturali e sulla fiducia dei rappresentanti del territorio nei confronti delle scelte amministrative. La vicenda si configura come un monito sull’importanza di processi selettivi impeccabili e trasparenti, capaci di preservare la credibilità delle istituzioni e di garantire un servizio efficiente e imparziale alla comunità.
Buonconsiglio: Caso Nomina Direttore, Tensioni al Consiglio
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