Nell’elegante cornice di Palazzo Bonaparte, si dispiega un viaggio introspettivo e viscerale attraverso l’arte di Carole A. Feuerman. La mostra “La voce del corpo”, una retrospettiva europea inedita, offre una panoramica esaustiva di oltre mezzo secolo di ricerca artistica, dalla sua nascita negli anni Settanta fino alle creazioni più recenti. Feuerman, scultrice statunitense di fama internazionale, non si limita a rappresentare il corpo umano; lo trasforma in un potente veicolo narrativo, un linguaggio universale capace di esprimere emozioni complesse e di interrogare la condizione umana.Lungi dall’essere semplici oggetti di contemplazione estetica, le sue figure emergono dalla resina, dal bronzo, dal silicone, dall’acciaio inossidabile e dalla vernice, incarnando un’esperienza di vita. Sono corpi sospesi tra realtà e sogno, intrisi di una bellezza che cela fragilità e resilienza. L’acqua, elemento ricorrente, accarezza la pelle delle figure, esaltandone la sensualità e suggerendo una fluidità che trascende i confini del tempo e dello spazio.La ricerca di Feuerman si concentra sull’indagine profonda di temi cruciali: la costruzione dell’identità, la memoria individuale e collettiva, il percorso di trasformazione personale. L’artista, attraverso un approccio profondamente femminista, offre un ritratto complesso e sfaccettato della donna contemporanea. Le sue sculture non sono archetipi immutabili, ma rappresentazioni dinamiche di esperienze vissute, di battaglie interiori combattute e vinte, di consapevolezza acquisita.L’immagine femminile, centrale nel suo percorso artistico, si rivela un campo privilegiato per l’esplorazione di questi temi. Le figure, spesso a figura intera, ma altre volte frammentate, raccontano storie silenziose, cariche di significato. I tatuaggi, simboli di appartenenza, di ribellione o di ricordo, incorniciano la pelle, aggiungendo ulteriori livelli di interpretazione. I segni del tempo, le cicatrici, le imperfezioni, diventano elementi costitutivi della bellezza, testimonianza di un percorso di crescita e di accettazione.La mostra non si limita alla scultura; un percorso integrato di disegni, fotografie e un’installazione site-specific arricchiscono l’esperienza del visitatore, offrendo una visione a tutto tondo della poetica feuermaniana. “La voce del corpo” non è solo una retrospettiva, ma un invito a riflettere sulla nostra umanità, sulla forza e sulla fragilità che ci definiscono, e sulla capacità dell’arte di dare voce a ciò che spesso rimane inespresso. È un’occasione per ascoltare, con profonda empatia, la voce silenziosa che risuona da ogni corpo, da ogni storia, da ogni opera.
Carole Feuerman: La Voce del Corpo, un Viaggio nell’Anima.
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