domenica, 8 Giugno 2025
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Cultura italiana 2.0: 5 università unite per valorizzare il nostro patrimonio artistico

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Il progetto Make Italian Culture Alive, iniziativa di grande prestigio e innovazione culturale, riunisce cinque università italiane con lo scopo di valorizzare e proteggere il ricchissimo patrimonio artistico e culturale italiano attraverso approcci interattivi e multidisciplinari. Il progetto Mica è stato finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca in occasione di Expo 2025 Osaka, per offrire un’opportunità preziosa all’esplorazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano.Tra le cinque università coinvolte nel progetto Mica figurano l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ne è la principale promotrice, insieme alle Università di Firenze, Napoli L’Orientale, Statale di Milano e Sapienza di Roma. La Fondazione Changes si unisce all’iniziativa con la sua esperienza nel campo della valorizzazione del patrimonio culturale.Nella Sala Multimediale Conferenze del Padiglione Italia, dal 6 al 10 maggio, si terranno una serie di eventi che includono laboratori interattivi, esposizioni multimediali e presentazioni di progetti di ricerca avanzati. Tra questi si menziona il progetto RePair, la Fondazione Changes e iNest.L’iniziativa intende creare un’opportunità per connettere le due culture e rafforzare il legame tra esse, contribuendo alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale in chiave contemporanea. Questo obiettivo è centrato nell’esigenza di tutelare l’identità culturale, garantirne l’accessibilità e favorirne la trasmissione dei saperi.L’università Ca’ Foscari sarà rappresentata da una delegazione di docenti e ricercatori accompagnati dalla Prorettore per le Relazioni Internazionali Chiara Saccon. I laboratori linguistici e quelli sui beni culturali saranno organizzati per coinvolgere maggiormente il pubblico.I tre progetti di ricerca investigano la relazione tra patrimonio artistico-culturale, innovazione e comunità. Da una parte, ci sono progetti che indagano il rapporto tra memoria dell’artigianato veneziano (iNest) e identificazione delle pratiche di turismo sostenibile attraverso l’impegno della comunità locale (Changes). Dall’altra parte, il progetto RePair si occupa della ricostruzione dei reperti archeologici di Pompei mediante l’intelligenza artificiale.L’obiettivo condiviso tra questi tre progetti è quello di ripensare e riqualificare la nostra interazione con il patrimonio tangibile ed intangibile, sottolineando l’importanza della sua conservazione.

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