La recente comunicazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha aperto una fase di chiarimento e collaborazione volta a garantire la stabilità e l’efficacia del decreto Infrastrutture in discussione. I deputati Antonio Baldelli e Massimo Milani, esponenti di Fratelli d’Italia e relatori del provvedimento legislativo, hanno espresso un plauso per l’invito a rivalutare e, di fatto, ritirare l’emendamento relativo al sovracanone destinato ad Anas.Questa decisione, lungi dall’essere percepita come un arretramento, riflette un approccio improntato alla responsabilità istituzionale e alla ricerca del consenso più ampio possibile. La coerenza politica, infatti, impone che le modifiche proposte a un testo di legge siano condivise con il titolare della competenza ministeriale, al fine di evitare conflitti di giurisdizione e garantire la piena attuabilità delle disposizioni legislative. Un’azione isolata, un’imposizione di una modifica non concertata, rischia di compromettere l’intero disegno di legge, generando incertezze interpretative e, potenzialmente, ostacolandone l’applicazione sul campo.L’emendamento in questione, pur nascendo da un’intenzione nobile – quella di ottimizzare la gestione delle risorse destinate alla rete stradale nazionale e, indirettamente, contribuire a migliorare l’efficienza delle infrastrutture Anas – necessitava di un’analisi più approfondita e di un confronto diretto con il Ministero competente. Il sovracanone, infatti, rappresenta una componente complessa del sistema finanziario delle infrastrutture, influenzando direttamente la capacità di Anas di investire in manutenzione, ammodernamento e nuovi progetti. La decisione di accogliere l’invito del Ministro Salvini non è un segnale di debolezza, bensì un atto di maturità politica. Dimostra la volontà di Fratelli d’Italia di perseguire l’interesse nazionale con pragmatismo e spirito di collaborazione, evitando atteggiamenti ideologici che potrebbero inficiare la realizzazione di obiettivi concreti. Il dibattito parlamentare, ora, potrà concentrarsi sulle questioni più urgenti e condivise, come la necessità di accelerare i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, di potenziare la sicurezza delle infrastrutture e di favorire l’innovazione tecnologica nel settore dei trasporti. La ricerca di un consenso ampio è fondamentale per affrontare le sfide complesse che attendono il Paese e per garantire un futuro sostenibile per le infrastrutture italiane. Il dialogo costruttivo con il Ministero rappresenta la via maestra per raggiungere questi obiettivi.