L’elezione di Federico Di Renzo, a capo del Sindacato Autonomo Medici Italiani (Snami) del Molise, alla Consulta Nazionale dell’Ente di Previdenza e Assistenza dei Medici e Odontoiatri (Enpam) per la Medicina Generale, segna un momento significativo per la rappresentanza dei medici di territorio. Lungi dall’essere una mera nomina, questo risultato testimonia il riconoscimento di un impegno costante e diretto alla comprensione delle dinamiche complesse che caratterizzano l’assistenza primaria.La Medicina Generale, pilastro fondamentale del Sistema Sanitario Nazionale, si trova ad affrontare sfide sempre più articolate: invecchiamento della popolazione, crescenti aspettative dei pazienti, evoluzione tecnologica, nuove patologie emergenti e, non ultimo, la necessità di garantire la sostenibilità del servizio. La presenza di una voce esperta e competente come quella di Di Renzo, che ha vissuto in prima persona queste realtà, all’interno di un organo decisionale come la Consulta Nazionale Enpam, si prospetta cruciale per orientare le politiche di supporto e le strategie di sviluppo del settore.L’elezione di Di Renzo non è percepita dal suo sindacato come una vittoria personale, bensì come il frutto di un lavoro corale, un riflesso dell’impegno condiviso e della partecipazione attiva di un’intera comunità di professionisti. La sua visione, radicata nella concretezza dell’esperienza sul campo, promette di infondere un approccio autonomo, dignitoso e responsabile nella rappresentanza degli interessi dei medici di medicina generale.Il Sindacato Snami sottolinea l’importanza di un’azione collettiva, evidenziando come la forza risieda nell’unità e nella condivisione di obiettivi comuni. Affermare i diritti professionali e promuovere un’assistenza di qualità non può avvenire attraverso azioni individuali, ma richiede un fronte compatto, capace di dialogare con le istituzioni e di proporre soluzioni innovative.L’insediamento di Di Renzo alla Consulta Nazionale dell’Enpam rappresenta, quindi, un’opportunità per riorientare l’attenzione verso le reali esigenze della Medicina di territorio, per promuovere politiche di sostegno concreto e per rafforzare il ruolo del medico di famiglia come punto di riferimento essenziale per la salute della collettività. La sua presenza, auspicabilmente, contribuirà a costruire un futuro più equo e sostenibile per la Medicina Generale e per tutti i professionisti che vi operano.