L’inchiesta sulla tragica scomparsa di Auriane Laisne, la giovane cittadina francese trovata senza vita nella cappella abbandonata di Equilivaz, in Valle d’Aosta, ha visto il genetista Paolo Garofalo, incaricato dalla Procura, svolgere un ruolo cruciale nell’analisi delle prove. L’indagine, incentrata sul ventitreenne Sohaib Teima, residente a Fermo e accusato dell’omicidio, si è avvalsa di un’approfondita valutazione del materiale biologico rinvenuto sulla scena del crimine, con l’obiettivo di ricostruire gli eventi e stabilire con certezza il coinvolgimento dell’imputato.L’esame genetico ha interessato un ventaglio di reperti, che includono elementi apparentemente marginali ma potenzialmente rivelatori. Oltre ai pantaloni intrisi di sangue, scoperti in prossimità del corpo della vittima, sono stati sottoposti ad analisi una sciarpa, uno zainetto e due bottiglie di plastica, ognuno dei quali poteva contenere tracce biologiche di rilevanza investigativa. Un elemento particolarmente significativo è stato il panetto di cocaina sequestrato presso l’aeroporto di Fiumicino, il quale presentava, sulla superficie interna del nastro adesivo, materiale genetico riconducibile a Teima, suggerendo una connessione, per quanto indiretta, tra l’imputato e la sostanza stupefacente. Anche un secondo paio di pantaloni, recuperati nelle vicinanze della cappella, sono stati oggetto di un’analisi forense dettagliata.Il genetista Garofalo ha evidenziato le sfide poste dallo stato di degrado di alcuni reperti. La presenza di muffe pervasive sui pantaloni rinvenuti dietro la testa della vittima e sulla sciarpa ha compromesso la possibilità di estrazione di un campione Dna affidabile, rendendo impossibile la loro analisi. Nonostante ciò, l’esame del secondo paio di pantaloni ha rivelato una scoperta significativa: la presenza di Dna compatibile con quello dell’imputato, accanto al materiale genetico di Auriane Laisne.Le analisi sui tamponi biologici prelevati sul corpo della vittima hanno portato a conclusioni altrettanto delicate. L’esame ha confermato l’aver avuto un rapporto sessuale tra Auriane Laisne e Sohaib Teima, sebbene non sia stato possibile determinare con precisione il periodo in cui tale rapporto si è consumato. Questa informazione, pur non implicando direttamente la responsabilità dell’imputato nell’omicidio, contribuisce a delineare il contesto relazionale tra la vittima e il presunto assassino, fornendo elementi utili per la ricostruzione della dinamica dei fatti e l’accertamento della verità. L’esattezza temporale di questo evento rimane quindi un nodo cruciale nella valutazione complessiva delle prove a carico di Teima.
Genetica e omicidio: cruciale il ruolo dell’esperto Garofalo
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