Il 16 luglio, il prestigioso festival UdineJazz accenderà i riflettori su una figura titanica della musica contemporanea: Herbie Hancock, un’icona la cui traiettoria artistica ha plasmato e continuamente ridefinito i confini del jazz moderno e oltre.
L’evento, che si terrà alle 21:30 nel suggestivo scenario del piazzale del castello, rappresenta un’occasione irripetibile per assistere a una performance di un musicista che ha incarnato l’evoluzione del suono americano per oltre sei decenni.
Hancock, compositore e pianista di ineguagliabile talento, non si è mai limitato a una singola corrente musicale.
La sua carriera, un caleidoscopio di sperimentazioni e collaborazioni, lo ha visto transitare dall’apprendistato fondamentale all’interno del quintetto di Miles Davis negli anni Sessanta, cruciali per lo sviluppo del jazz modale, fino alle rivoluzionarie incursioni nel funk elettronico degli anni Settanta, con album seminale come “Head Hunters”, e al sorprendente successo pop degli anni Ottanta con “Rockit”, brano che ha introdotto il jazz e l’improvvisazione in un pubblico globale inaspettato.
La sua abilità non risiede solo nell’esecuzione virtuosistica, ma soprattutto in una visione compositiva che fonde sapientemente innovazione tecnologica, profondi riferimenti alla tradizione afroamericana e una ricerca spirituale costante.
Questo approccio ha reso Hancock un punto di riferimento imprescindibile per generazioni di musicisti, influenzando sonorità e approcci creativi in diversi ambiti musicali.
La performance di Udine vedrà Hancock affiancato da un ensemble di straordinaria qualità: Terence Blanchard, trombetta di straordinaria espressività; James Genus, basso di solida base e ricercatezza armonica; Lionel Loueke, chitarra che esplora territori sonori inusuali; e Jaylen Petinaud, batteria che fonde precisione e dinamismo.
La giornata di UdineJazz, tuttavia, non si limita all’attesissima performance serale.
Il programma si articola in una serie di eventi collaterali che offrono un’immersione più profonda nel mondo del jazz.
Alle ore 12:00, presso l’Osteria alla Ghiacciaia, si terrà “Future Shock: genealogia e destino del jazz globale”, un incontro del ciclo “That’s it! Aperitivi in jazz”, guidato dai giornalisti Flaviano Bosco e Marina Tuni, per analizzare le evoluzioni recenti e le prospettive future del genere.
Alle 18:30, in Corte Morpurgo, Stefano Zenni, musicologo e docente di fama, presenterà la nuova edizione della sua autorevole “Storia del Jazz”, offrendo un’analisi critica e aggiornata dei suoi momenti chiave.
A seguire, alle 19:30, sempre in Corte Morpurgo, la Jazz Big Band del Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine debutterà con un repertorio che celebra i pilastri dello swing, da Glenn Miller a Count Basie e Duke Ellington, offrendo un omaggio ai giganti di un’epoca d’oro.
L’intera giornata si configura così come un percorso esplorativo, che attraversa la storia, le trasformazioni e le nuove frontiere di un linguaggio musicale universale.