La ripresa del servizio di Interruzione Volontaria di Gravidanza (Ivg) all’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, interrotto a causa della carenza di personale medico non obiettore, è stata programmata per il 1° luglio. L’annuncio, fornito dal Direttore Generale Gaetano Gubitosa, segna un punto cruciale in una vicenda che ha acceso un acceso dibattito nella comunità locale e sollevato interrogativi significativi sull’accesso alla salute riproduttiva.L’interruzione del servizio, originariamente legata alle dimissioni del professionista che lo rendeva possibile, aveva innescato una risposta corale da parte di diversi attori sociali e politici. Associazioni di cittadini, partiti progressisti – tra cui Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Partito Socialista Italiano, Sinistra Italiana, Caserta Decide e Speranza per Caserta – avevano espresso pubblicamente la loro preoccupazione, richiedendo un confronto diretto con la direzione ospedaliera per comprendere le motivazioni alla base della situazione e sollecitare soluzioni rapide ed efficaci.La critica principale mossa dalle suddette formazioni non si è limitata a contestare la mera sospensione del servizio, ma ha puntato il dito contro una carenza strutturale di pianificazione e gestione del capitale umano all’interno del sistema sanitario locale. La sospensione, infatti, è stata interpretata come sintomo di una più ampia problematica: la mancanza di una visione strategica che garantisca la continuità e l’accessibilità dei servizi essenziali, con particolare riferimento alla tutela dei diritti riproduttivi delle donne.Le proposte avanzate, ispirate a modelli già implementati a livello nazionale, prevedono l’utilizzo di risorse esterne qualificate, attraverso convenzioni o forme di collaborazione che consentano di colmare immediatamente il vuoto lasciato dalle dimissioni del medico precedente. L’obiettivo è di assicurare una risposta tempestiva e adeguata, evitando che la sospensione prolungata del servizio comporti una limitazione ingiustificata dei diritti delle persone gestanti.La ripresa del servizio a luglio, seguita da un potenziamento a settembre con l’ingresso in organico di altri due specialisti, rappresenta un passo importante verso il ripristino della piena funzionalità del servizio di Igv. Tuttavia, la vicenda ha evidenziato la necessità di un ripensamento complessivo dell’organizzazione del sistema sanitario locale, con l’obiettivo di garantire non solo la continuità dei servizi essenziali, ma anche la loro equa distribuzione sul territorio e la tutela dei diritti fondamentali di ogni cittadina. La questione sollevata va oltre la mera disponibilità di personale medico: implica la necessità di investimenti strategici, una programmazione oculata e una gestione trasparente delle risorse, in un’ottica di piena adesione ai principi di equità, accessibilità e rispetto della dignità umana.
Ivg a Caserta: ripresa a luglio, potenziamento a settembre
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