L’avvento di Ivan Juric sulla panchina dell’Atalanta si configura come un passaggio di testimone ricco di significato, un’occasione per riscrivere una pagina di un percorso calcistico improntato alla ricerca e alla crescita. L’incontro con Gian Piero Gasperini, suo mentore, è stato un momento di deferenza e consapevolezza: l’ex tecnico nerazzurro, con la sua proverbiale lungimiranza, ha preferito non imporre un’impronta troppo marcata, riconoscendo l’importanza di un percorso autonomo per il suo successore.L’Atalanta, più che una squadra, si è trasformata in un ecosistema calcistico di eccellenza, un modello di gestione e sviluppo del talento che ha conquistato l’attenzione di tutto il panorama sportivo. Juric esprime un entusiasmo genuino, frutto della consapevolezza di entrare in un ambiente stimolante, con strutture all’avanguardia e una cultura del lavoro profondamente radicata. La sua ambizione non è quella di cancellare l’eredità di Gasperini, bensì di evolverla, di imprimere una propria visione senza snaturare l’identità che ha reso grande il club orobico.Il passato, tuttavia, lascia tracce. Le esperienze a Roma e nel Southampton, pur dolorose, hanno forgiato il carattere di Juric, offrendogli lezioni preziose sulla complessità del calcio moderno. La sua forza risiede proprio nella capacità di assimilare gli errori, di trasformare le difficoltà in stimoli per la crescita. Ripartire da un progetto già avviato, con una squadra consolidata, rappresenta un vantaggio competitivo significativo, ma Juric è fermamente convinto che la vera sfida risieda nella capacità di creare un sistema autonomo, in grado di esprimere al meglio il potenziale di ogni singolo giocatore.L’atmosfera all’interno del club è descritta come quella di una grande famiglia, unita da valori condivisi e da un rapporto diretto e trasparente. L’apporto di persone come Giovanni Pagliuca, con la sua esperienza nel contesto sportivo americano, arricchisce ulteriormente il tessuto del club, aprendo nuove prospettive e stimolando l’innovazione. Juric sottolinea come la rosa a disposizione sia già equilibrata e completa, riducendo la necessità di interventi drastici sul mercato.Gli obiettivi sono chiari: l’Atalanta dovrà incarnare l’ambizione di una squadra vincente, mantenendo intatta la filosofia che l’ha contraddistinta negli anni precedenti. Juric auspica una squadra che sappia interpretare il calcio con intensità, aggressività e un’incessante sete di vittoria, un’équipe capace di trasudare fatica e determinazione. L’auspicio è di mantenere la coerenza con le aspettative dei tifosi, che anelano a vedere una squadra combattiva e protagonista.Guardando al futuro, l’allenatore croato riflette sulla stagione passata, un anno difficile dal punto di vista sportivo, ma che ha contribuito a rafforzare il suo percorso umano e professionale. L’esperienza in Inghilterra, con il suo livello di competizione elevatissimo, ha rappresentato una preziosa palestra di crescita.Sul fronte del mercato, l’allenatore si dichiara fiducioso nelle scelte della società, pur non avendo formulato richieste specifiche. La sua priorità è quella di valorizzare al meglio i giocatori a disposizione, evitando stravolgimenti che potrebbero compromettere l’equilibrio della squadra. Infine, la curiosità e l’entusiasmo per la Champions League traspare chiaramente: una sfida imperiosa che metterà alla prova la capacità di interpretare l’avversario e di esprimere il massimo del potenziale nerazzurro.
Juric all’Atalanta: Eredità Gasperini e Nuovo Percorso
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