La Commissione Affari Costituzionali e Giustizia della Camera si riunisce con urgenza alle ore 17 per ratificare la decisione di confermare il mandato al relatore per il decreto sicurezza. Questa scelta, presa dopo un incontro dell’ufficio di presidenza delle Commissioni, mette in discussione i tempi assegnati agli interventi sugli emendamenti, riducendo sostanzialmente l’arco temporale a disposizione dei parlamentari per esprimere le loro opinioni.Le opposizioni, rappresentate da Pd-M5s-Avs-Iv-Più Europa, hanno espresso forti critiche verso questa decisione, definendola uno “strappo inaccettabile e inaudito”. Secondo i parlamentari della coalizione di centrosinistra, la manovra è un tentativo di limitare il dibattito e le possibili modifiche al testo del decreto sicurezza.La scelta delle Commissioni si colloca in un contesto di forte tensione politica, in cui i partiti si contendono il controllo sulle legislature e sui tempi dell’approvazione delle leggi. Il decreto sicurezza è considerato uno dei punti più sensibili della legislatura attuale, con posizioni molto divise all’interno del Parlamento.Le opposizioni sostengono che la decisione di ridurre i tempi per gli interventi sugli emendamenti sia un tentativo di limitare il loro potere di influenzare la votazione finale. Alcuni parlamentari hanno espresso preoccupazioni circa la possibilità di introdurre modiche non approvate dal Parlamento, in favore di interessi particolari.La decisione delle Commissioni apre nuove questioni sulla governance e sull’equilibrio dei poteri all’interno del Parlamento. La tensione tra centrosinistra e opposizione è sempre più alta, con la possibilità che la situazione possa degenerare in una vera e propria crisi politica.