giovedì, 22 Maggio 2025
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La sanita’ ostile: l’invito di Medici per il mondo a riconoscere il diritto alle donne

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Il silenzio ostinato della sanità italiana, un mistero che cela nella sua cupa oscurità episodi di disumano rispetto per la vita femminile. È così che si presentava il quadro quando “The Unheard Voice” ha fatto irruzione con una mostra d’arte che, con i suoi occhi aperti e onesti, denuncia le ingiustizie commesse nelle aule ginecologiche dei nostri ospedali. Sotto la lucida superficie della struttura trasparente si nascondeva un universo di terrore, dove il diritto all’autodeterminazione della vita e del proprio corpo è calpestato dall’arroganza istituzionale.La campagna lanciata da Medici per il Mondo svelava i segreti dell’enigmatica stanza d’aspetto ginecologica, là dove in silenzio si consumano le sorti delle donne che scelgono l’interruzione di gravidanza. La “teca” rappresentava metaforicamente la vita stessa, fragile e trasparente come l’acqua eppure capace di dare vita a nuovi esseri.La campagna era un bussino alla coscienza italiana chiamata a prendere atto dell’estremo disconoscimento del diritto a decidere. L’Italia sembrava non aver ascoltato le voci che si levano dalle donne spinate tra angoscia e vergogna. La sanità, in teoria organismo pubblico dove la vita è curata senza alcuna discriminazione, era di fatto un luogo dove il rispetto della legge e dei diritti umani sembrava essere stato messo da parte per far spazio all’arbitrio.In quella stanza trasparente come l’acqua corrente erano racchiuse storie di donne che vivevano il terrore di una vita imprevista, della paura del giudizio dell’altra e dell’impossibilità di esprimere con voce chiara la propria scelta. La legge aveva loro tolto la facoltà di decidere in modo libero e consapevole per la loro stessa vita.Il messaggio lanciato da Medici del Mondo era inequivocabile: un mondo dove le donne sono libere nella scelta sulla propria vita è un mondo più giusto. Non una richiesta ma un diritto che deve essere riconosciuto, non solo a chi decide di interrompere una gravidanza, ma per tutti i diritti delle donne in quanto esseri umani che godono del diritto alla libertà e autonomia nel loro corpo.L’installazione era stata un invito a osservare e sentire con le proprie orecchie. Lì dentro erano state custodite storie di donne costrette ad affrontare l’estremo, con il cuore in bocca e senza possibilità di scegliere per se stesse. Era stato un invito a immaginare il proprio corpo come una libera scelta, senza l’interferenza altrui.La campagna di Medici del Mondo è stata un appello alla giustizia. Un grido lanciato al silenzio della sanità italiana perché riconosca che la libertà delle donne non ha confini.

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