La Biennale dell’Architettura ha chiuso la sua mostra con un tono di speranza e ottimismo, come si addice a un evento che mira a rinnovare l’immagine della città. L’intento del presidente Pietrangelo Buttafuoco è chiaro: invitare il pubblico a tornare ed essere un fermento positivo, uno strumento capace di creare molte occasioni per la crescita e lo sviluppo delle comunità locali e non solo. Sono concetti fondamentali alla base della rinnovata concezione dell’urbanistica che ha visto l’Italia all’avanguardia in questi anni, grazie al ruolo di pioniere giocato da figure come Giuseppe Samonà.La cerimonia di chiusura è stata un momento importante per sottolineare il successo della mostra e del suo curatore Carlo Ratti. Ma purtroppo la festa è finita presto, poiché in quel medesimo giorno è stata resa nota la notizia della scomparsa della curatrice Koyo Kouoh che sarà presente alla Biennale d’Arte nel 2026.Pietrangelo Buttafuoco ha ringraziato lo staff e il precedente presidente Roberto Cicutto, evidenziando le capacità del curatore Ratti di andare oltre le competenze tecniche richieste. Ha anche fatto riferimento ai dati sull’affluenza ai padiglioni: l’edizione 2023 ha registrato 12.947 visitatori nei primi tre giorni, mentre i due giorni di pre-apertura dell’edizione 2025 hanno già raggiunto le 17.584 presenze.La Biennale è stata un evento importante e il successo della mostra si riflette anche sul fatto che la città sta investendo sempre più su politiche attive di sviluppo locale, come ha evidenziato con la sua assunzione di responsabilità nella governance, ad esempio con l’istituzione del nuovo ufficio per la promozione e la gestione dell’eventi.Ecco perché non sorprende che il presidente abbia ribadito la rinnovata importanza della partecipazione al pubblico, invitando a sentirsi protagonisti di questo cambiamento. Il concetto è carico di significato e ricorda l’impegno profuso dall’ex direttore generale Giampiero Filieri per un uso più inclusivo e sostenibile delle tecnologie.In sintesi, la Biennale dell’Architettura vuole essere un momento in cui i concetti nuovi incontrano le esigenze reali della città, con l’intento di creare progetti d’impatto.
La speranza e l’ottimismo della Biennale: la città si rinnova con la partecipazione del pubblico.
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