La Valle d’Aosta, sentinella alpina di fronte a un cambiamento climatico accelerato, sta implementando un sistema di monitoraggio avanzato dei laghi glaciali, veri e propri vulcani d’acqua in attesa di eruzione. L’iniziativa, resa possibile da fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alimentata da algoritmi di intelligenza artificiale all’avanguardia, rappresenta un salto qualitativo nella gestione del rischio idrogeologico alpino.Il sistema, gestito dalla Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur, non si limita a un semplice rilevamento, ma interpreta immagini satellitari con una precisione e una frequenza prima impensabili. L’intelligenza artificiale, addestrata su vasti dataset di immagini storiche e modelli geomorfologici, è in grado di discernere la formazione di nuovi laghi, stimarne il volume e prevederne l’evoluzione in tempo reale. Questo processo, automatizzato e continuo durante i mesi critici tra giugno e settembre, consente di superare le limitazioni del monitoraggio tradizionale, spesso dipendente da risorse umane limitate e soggette a condizioni meteorologiche avverse.La fragilità del contesto alpino è amplificata dall’incalzare delle ondate di calore sempre più intense e prolungate, che accelerano lo scioglimento dei ghiacciai. All’interno di queste masse ghiacciate, o in depressioni erosive liberate dallo scioglimento, si formano laghi che, a causa della loro posizione instabile e della mancanza di sbocchi naturali, rappresentano un pericolo crescente per le comunità a valle. Il rilascio improvviso di queste riserve d’acqua, che possono contenere anche detriti e sedimenti, può innescare inondazioni improvvise e devastanti (GLF – Glacier Lake Outburst Floods), con conseguenze potenzialmente catastrofiche.L’analisi condotta dalla ricercatrice Martina Lodigiani, nel contesto del progetto “Agile Arvier. La cultura del cambiamento”, evidenzia come l’inizio della formazione e la crescita di questi laghi glaciali si stiano verificando in anticipo rispetto agli anni passati, un segnale allarmante legato all’intensificazione del riscaldamento globale. La Valle d’Aosta, che ospita circa un terzo della superficie glaciale italiana, si trova ad affrontare una sfida complessa, con oltre 120 laghi censiti, un numero destinato ad aumentare con l’incalzare dei prossimi anni. Il monitoraggio costante e l’applicazione di modelli predittivi sempre più sofisticati rappresentano strumenti essenziali per ridurre il rischio e proteggere il territorio e le comunità esposte. La sfida futura non si limita alla tecnologia, ma implica una profonda riflessione sulla gestione del territorio, la pianificazione urbanistica e la sensibilizzazione del pubblico riguardo ai rischi connessi al cambiamento climatico.
Laghi Glaciali: Aosta Monitora il Rischio con l’IA
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