Thomas Mann, un gigante della letteratura tedesca del XX secolo, figura imprescindibile per comprendere le complesse dinamiche culturali e politiche del suo tempo, compie centocinquant’anni dalla nascita. Un’occasione celebrata dal Goethe-Institut in Italia con un ricco dossier online, costantemente aggiornato, che intende ripercorrere la sua vita, il suo pensiero e la straordinaria produzione letteraria. L’iniziativa include anche un calendario di eventi, con appuntamenti dedicati all’esplorazione della sua opera e della sua influenza. Il prossimo, in programma per il 16 giugno a Napoli, in collaborazione con l’Istituto di Studi Germanici nell’ambito di Salerno Letterature, vedrà una lectio magistralis di Luca Crescenzi e una suggestiva lettura scenica di Fausto Russo Alesi, tratta dal celebre brano “Sogno sotto la neve” estratto da *La Montagna Incantata*. Per maggiori informazioni: www.goethe.de/italia/thomasmann.L’Italia, nel percorso biografico e artistico di Mann, ha ricoperto un ruolo cruciale. Non solo per i prolungati soggiorni in località come Roma, Palestrina e Forte dei Marmi, ma anche per la sua profonda influenza sulla sua creazione letteraria. Figure come l’intellettuale italiano Lodovico Settembrini, presente ne *La Montagna Incantata*, e la complessa identità del protagonista di *Tonio Kröger*, intrisa di riflessioni sulla cultura e l’estetica italiana, testimoniano questo legame profondo.Ma Mann non fu solo un grande scrittore; fu anche un acuto osservatore e critico della realtà politica e sociale del suo tempo. La sua eredità intellettuale affonda le radici in un nazionalismo complesso, a tratti in conflitto con l’illuminismo, e si evolve fino a sostenere la Repubblica di Weimar, percependo con lungimiranza i pericoli insiti nell’ascesa del nazismo. Quelle che, con disincanto, definì “Considerazioni di un impolitico” furono interpretate da molti come espressione di un’ideologia ambigua, quando in realtà rivelavano una profonda sensibilità e un’analisi lucida dei traumi della Germania.Il suo viaggio in Egitto e Palestina nel 1930, il discorso ufficiale per il centenario di Goethe nel 1932, la sua presa di posizione contro il regime nazista che culminò nella perdita della cittadinanza tedesca nel 1936, l’esilio in Svizzera, la cittadinanza cecoslovacca, l’esperienza all’Università di Princeton e il trasferimento a Pacific Palisades in California: tutti tasselli di un percorso segnato dalla persecuzione e dall’impegno civile. Il ritorno in Germania nel 1949, il discorso per il 150° anniversario di Schiller a Stoccarda poco prima della sua morte, la cittadinanza onoraria concessa dalla sua città natale, Lubecca, a celebrazione del suo ottantesimo compleanno, testimoniano un percorso di resilienza e di profonda dedizione alla cultura. Il celebre aforisma di Mann, “Dove sono io, lì è la Germania” (Where I am, there is Germany), rivela una profonda consapevolezza del suo ruolo di portatore di valori e di identità culturale, un legame indissolubile con la sua terra, anche quando costretto all’esilio. La sua opera, oggi più che mai, continua a illuminare le sfide del nostro tempo, invitandoci a una riflessione critica sul significato dell’identità, dell’impegno civile e della responsabilità intellettuale.
Mann 150: Goethe-Institut celebra un gigante della letteratura.
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