Un’onda umana, stimata in oltre 350.000 persone, ha travolto Milano sabato, culminando in un vibrante raduno all’Arco della Pace. La manifestazione, il Milano Pride, non è stata semplicemente una parata, ma un potente atto di visibilità e rivendicazione per la comunità LGBTQIA+ e i loro alleati. Il corteo, partito da via Vittor Pisani, ha visto un’eterogenea e colorata sfilata che riflette la complessità e la ricchezza del movimento. In testa, il “trenino delle famiglie arcobaleno”, un simbolo toccante di inclusione e riconoscimento legale, accompagnato dalla presidente dell’Arcigay Milano, Alice Redaelli, e dallo striscione che incarna l’intera manifestazione: “Resistenza arcobaleno”. A seguire, una variegata rappresentanza di partiti politici, sindacati e aziende, queste ultime testimoni di un crescente sostegno sociale e aziendale alle cause LGBTQIA+.Un gesto particolarmente significativo è stato il cartonato che ritraeva il governatore lombardo Attilio Fontana, avvolto nella bandiera arcobaleno, in riferimento all’assenza di rappresentanza istituzionale regionale all’evento. Un atto simbolico che sottolinea la distanza tra le aspirazioni della comunità e le politiche governative. La presenza di esponenti del Movimento 5 Stelle testimonia un’evoluzione nell’approccio politico alla questione dei diritti civili.Il carro di Avs (Alleanza Verdi Sinistra) ha sollevato interrogativi cruciali con lo striscione “No Pride in Genocide”, affiancato da bandiere palestinesi, evidenziando l’intersezione tra lotte per i diritti LGBTQIA+ e la giustizia globale, e le conseguenze dell’oppressione e della violenza in contesti geopolitici complessi.Tra la folla, un’aria di festa e di resilienza si mescolava a un’ironica critica del governo in carica, espressa attraverso cartelli creativi e pungenti. Uno di questi, particolarmente incisivo, paragonava la possibilità di avere figli unici alla presenza di Fratelli d’Italia al governo, suscitando risate e consensi tra i partecipanti.Il Milano Pride 2024, dunque, si è configurato come un evento di profonda rilevanza sociale e politica, un momento di celebrazione, ma anche di mobilitazione e di richiesta di giustizia, un potente monito per le istituzioni e un faro di speranza per una società più inclusiva e rispettosa delle diversità. La manifestazione ha rappresentato un’affermazione tangibile della forza e della determinazione della comunità LGBTQIA+ e dei suoi alleati, un grido chiaro e inequivocabile per l’uguaglianza e la dignità per tutti.
Milano Pride 2024: un’onda arcobaleno per i diritti.
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