Il Molise, regione emblema di una sfida demografica che attanaglia l’Italia, si confronta con una realtà drammatica, cristallizzata in numeri che parlano di declino e invecchiamento accelerato. L’Ambito Sociale di Zona di Agnone, un microcosmo rappresentativo di questo scenario, certifica un indice di invecchiamento che sfiora il 372%: un dato allarmante, il più alto in Molise e tra i primissimi a livello nazionale. Questo significa che, per ogni individuo al di sotto dei quindici anni presente sul territorio, coesistono ben tre anziani, un rapporto che altera profondamente la struttura sociale ed economica.Il quadro demografico molisano, incorniciato da un calo della popolazione del 10% rispetto al 2000 – quando la regione contava 320.000 abitanti, ora ridotti a 289.224 secondo i dati Istat 2024 – si fa ancora più complesso se analizzato nel dettaglio. L’età media regionale, elevata a 46,4 anni, denota una popolazione in progressivo invecchiamento, esacerbata da un indice di vecchiaia del 240% e da un saldo naturale negativo di 2.601 unità. Questo deficit naturale, che indica più decessi che nascite, alimenta la spirale dello spopolamento, aggravata dalla mobilità verso regioni con maggiori opportunità di lavoro e servizi.Nel contesto di Agnone, la percentuale di residenti over 65 supera il 30%, un segnale di una comunità in trasformazione, con implicazioni profonde per il tessuto economico e il sistema di welfare. La diminuzione della popolazione in età lavorativa mette a dura prova la sostenibilità del sistema pensionistico e la capacità di generare ricchezza, mentre l’aumento degli anziani incrementa la domanda di servizi sanitari e assistenziali, gravando ulteriormente sulle risorse pubbliche.Il Piano Sociale Regionale 2025-2027 sottolinea l’urgenza di affrontare questa emergenza demografica con strategie mirate. Gli investimenti in assistenza domiciliare, rafforzamento delle strutture sanitarie territoriali e politiche di sostegno alla natalità diventano imperativi per invertire la tendenza. Tuttavia, la sfida non si limita all’assistenza e alla cura, ma richiede un approccio olistico che comprenda interventi di riqualificazione del territorio, sviluppo di opportunità di lavoro innovative, e promozione di un’immagine positiva del Molise per attrarre nuovi residenti. L’obiettivo non è semplicemente quello di arrestare lo spopolamento, ma di ricostruire un tessuto sociale resiliente, capace di coniugare la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale con la creazione di opportunità per le giovani generazioni. La desertificazione sociale ed economica, già in atto, rischia di compromettere il futuro della regione, se non si interviene con decisione e lungimiranza, trasformando il Molise da simbolo di crisi a laboratorio di soluzioni per la sfida demografica che investe l’intera nazione. Il futuro del Molise è, in definitiva, un banco di prova per il futuro dell’Italia stessa.