Monica Vitti, icona indiscussa del cinema italiano e figura intellettuale poliedrica, lascia un’eredità che trascende la recitazione. La sua scomparsa nel 2022 ha lasciato un vuoto incolmabile, ma il suo amore profondo per l’arte continua a risuonare attraverso una collezione privata di notevole valore, destinata ora a essere dispersa all’asta di Arte Moderna e Contemporanea di Finarte, a Milano il 2 luglio.Questa vendita eccezionale non è semplicemente un’asta di opere d’arte; è un viaggio nell’animo di una donna complessa e raffinata, attraverso le opere che hanno nutrito la sua sensibilità e illuminato il suo percorso creativo. La collezione, composta da capolavori di Giorgio de Chirico e Giacomo Balla, offre uno sguardo privilegiato sulle passioni e i gusti di Vitti, rivelando un’apprezzamento per l’arte che andava ben oltre la mera estetica.Tra le opere di De Chirico, spicca *Bagni misteriosi* (1935), un’opera emblematica del periodo metafisico dell’artista. Fabio Benzi, storico dell’arte, ne sottolinea il legame con *Mythologie* di Jean Cocteau, evidenziando come il dipinto traspona in chiave pittorica uno dei dieci acquerelli di De Chirico, catturando l’essenza di un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà. L’immagine dei bagni di Volos, unita alla figura dell’autoritratto nascosto all’interno della scena, conferisce all’opera una carica emotiva e simbolica particolarmente intensa. *Niobe* (1921), realizzato durante il periodo fiorentino dell’artista, testimonia l’ammirazione di De Chirico per l’antichità classica, in particolare per il gruppo scultoreo dei Niobidi. Ricordi struggenti emergono dal racconto di Benzi, che rievoca un incontro con Vitti a Fregene, dove l’attrice mostrò una certa incertezza riguardo alla sopravvivenza dei suoi amati dipinti, forse premonendo i primi segnali di una malattia che l’avrebbe poi colpita.A completare il nucleo proveniente dalla collezione di Vitti, la tempera di Giacomo Balla, *Compenetrazione iridescente* (1912), uno studio preliminare per *Penetrazione + spazio*, opera significativa per comprendere l’evoluzione del futurismo e l’esplorazione dello spazio e del movimento da parte dell’artista.L’asta di Finarte, tuttavia, non si limita alla collezione Vitti. Include una selezione di opere di rilevante importanza storica e artistica, tra cui il primo dipinto di Alberto Burri, *Texas* (1945), realizzato durante la prigionia nel campo di concentramento di Hereford, un toccante documento sulla resilienza dell’animo umano e sulla capacità dell’arte di trasformare il dolore in bellezza. Sono inoltre presenti due serigrafie di Andy Warhol dedicate a Mao Tse Tung, opere iconiche che riflettono l’interesse dell’artista per la cultura popolare e la politica. A completare il catalogo, opere di Piero Dorazio, Giosetta Fioroni e Titina Maselli, a testimonianza della vastità e della raffinatezza dei gusti dei coniugi Bertinotti, a cui molte di queste opere erano state donate.Questa asta non è solo una vendita di opere d’arte; è un omaggio a Monica Vitti, un’occasione per riscoprire la sua passione per l’arte e per possedere un frammento della sua straordinaria eredità.